Alcuni testi patristici su

Gesù crocifisso e abbandonato

 

« Lodo Gesù Cristo, nostro Dio, che vi ha reso veramente saggi. Infatti ho potuto rendermi conto che voi siete incrollabili e perfetti nella fede, come se foste inchiodati corpo e anima alla croce del Signore, e confermati nella carità dal suo sangue... noi siamo il frutto della sua beata e divina passione, per poter cosi con la sua risurrezione alzare uno stendardo nei secoli e adunare nell'unico corpo della sua Chiesa i suoi credenti... Per unirmi alla sua passione sopporto tutto, perché me ne dà la forza lui, che si è fatto uomo vero... la passione è la nostra risurrezione... Coloro che disconoscono il dono di Dio, trovano la morte nelle loro disqui­sizioni. Sarebbe meglio per loro amare, e poi risorgere ». S. IGNAZIO D'ANTIOCHIA, Ad Smyr., 1-7 (MG 5, 708-713)

 

« Anche ogni altra azione di Cristo è motivo di vanto per la Chiesa cattolica, ma vanto dei vanti è la croce. Sapendo ciò Paolo disse: "Quanto a me, non sia mai che mi glori d'altro se non della croce di Cristo". Fu cosa meravigliosa che il cieco, dalla nascita riacquistasse la vista alla fontana di Siloe, ma che è questo in confronto con i ciechi di tutto il mondo? Fu fatto grande e superiore alle forze naturali la risurrezione di Lazzaro morto già da quattro giorni, ma è una grazia che riguarda solamente lui; che ne importava a coloro che in tutto il mondo erano morti per il peccato?

Cosa meravigliosa che da cinque pani sia venuto il nutrimento per cinquemila persone; però che vantaggio ne ebbero tutti coloro che in tutto il mondo erano divorati dalla fame della verità? Meravigliosa la liberazione di colei che da diciotto anni era tenuta legata da satana; ma che ne importava a noi che ci trovavamo legati dalle catene delle nostre colpe? Fu la corona della croce a illuminare tutti quelli che si trovavano nella cecità dell'ignoranza, a sciogliere tutti quelli che erano soggetti al peccato, a redimere tutto il genere umano.

... Prendi dunque la croce come primo fondamento indistruttibile e costruisci su dì essa tutto l'edificio della fede ». S. CIRILLO DI GERUSALEMME, Catech. XIII, I, 38 (MG 33, 772; 817)

 

« La passione di Cristo durerà fino alla fine del mondo. E così come Lui è onorato ed amato nei suoi santi e alimentato e vestito nella persona dei poveri, cosi anche è Lui che patisce in coloro che soffrono persecu­zione per la giustizia ». S. LEONE MAGNO, De Pass. Dom., 70, 5 (ML 54, 383)

 

« E perché mai (Cristo) disse: Dio mio, Dio mio..., se non per farci capire e dirci in qualche modo: questo salmo si riferisce a me...? se non perché noi eravamo li, se non perché la Chiesa è il Corpo di Cristo?». S. AGOSTINO, In Ps. 21, (ML 36, 172)

 

« Queste cose Cristo dice in persona del suo corpo, che è la Chiesa... perché dunque disdegniamo di udire la voce del corpo dalla bocca del capo? In Lui soffriva la Chiesa, quand'egli pativa per la Chiesa, come anch'egli pativa nella Chiesa quando per luì la Chiesa pativa. Come infatti udimmo la voce della Chiesa sofferente in Cristo: Dio mio, Dio mio..., cosi pure udimmo la voce di Cristo sofferente nella Chiesa: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ». S. AGOSTINO, CSEL, VI, 18, 168-169.

 

« Questo legno mi appartiene per la mia salvezza eterna. Di lui mi alimento e mi sazio... sotto la sua ombra ho stabilito la mia tenda e trovo in lui un riposo pieno di frescura. Fiorisco come sui fiori; i suoi frutti mi procurano un gaudio perfetto, frutti preparati per me dagli inizi del mondo. In lui trovo un alimento delicato per la mia fame, una fontana per la mia sete, un vestito per la mia nudità, le sue foglie sono spirito vivifi­cante... questo Albero è il mio rifugio; nei pericoli Lui mi sostiene; mi è scudo nei combattimenti e trofeo per la mia vittoria; eccolo qui il mio angusto sentiero e la mia via stretta!... Tu (Gesù) sei solo tra i soli, e sei tutto in tutti!... L'Indivisibile si è diviso, perché tutto fosse salvato ».

S. GIOVANNI CRISOSTOMO, spuria (S. IPPOLITO?), In Pascha, VI (MG 59, 743-744).

 

« Cosi Cristo Uomo-Dio, per la cui profondissima misericordia e nella cui forma di servo dovremmo imparare ciò che bisogna disprezzare in questa vita e quello invece che dovremmo sperare nell'altra, Cristo proprio nella Passione, nella quale i suoi nemici gli apparivano grandi e vittoriosi, fece sua la voce della nostra infermità e insieme il nostro vecchio uomo è stato crocifisso affinché fosse distrutto il corpo del peccato, quindi disse: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ». S. AGOSTINO, Ep. 140 (ML 38, 543)

a cura di Enrique Cambón