Nessun problema è individuale

Una persona, un giovane, una giovane, che pensa ai problemi che non siano quelli di tutta l'umanità in quanto tale, che pensa ad esem­pio al suo avvenire, alla sua famiglia, ai suoi dolori, alle sue preoccu­pazioni, alle sue difficoltà, questa persona molte volte non sa che questi stessi dolori sono l'espressione di tutto il travaglio che la cir­conda; quel suo problema particolare non è altro che una risonanza, una eco di tutto il disordine, di tutta la sofferenza che c'è intorno e in cui ciascuno si trova immerso.

I grandi problemi dell'umanità non è che non ci toccano: ci tocca­no invece da vicino, attraverso, spesso, dei problemi che a noi si pre­sentano come personali e limitati. Ciascuno di noi, ciascuno di voi, ha sentito questi dolori; mentre per certe altre persone, già i problemi dell'umanità, i problemi sociali, si identificano con i problemi personali. Oltre al problema sociale, del rapporto con la moltitudine, del rapporto con l'umanità, un altro grave problema affligge oggi l'umanità: ed è quello di poter trovare il rapporto di ciascuno con se stesso.

Questo travaglio viene espresso da tutte le filosofie individualiste, esistenzialiste di oggi. Mentre gli altri tormenti sono espressi dalle dot­trine intorno alla socialità, questo travaglio viene espresso nella filoso­fia, nella teologia, nel pensiero e nella letteratura in una ricerca di sé, in una ricerca per trovare l'autenticità del proprio essere, del proprio io, il significato della propria esistenza, di ciò che uno è. E anche questo è un grave tormento per molte persone.

Quando qualcuno ad un certo momento scopre il cristianesimo nei suoi aspetti comunitari, tutti i suoi problemi personali e sociali trovano una soluzione, soprattutto quando si arriva al contatto vivo con una comunità che realizzi tali ideali.

Pasquale Foresi

Dal libro « Conversazioni con i focolarini » - Città Nuova Ed., 1967.