UNICO CALICE

Dato l'interesse che i Gens hanno per l'ecumenismo, riportiamo qui la lettera che il Santo Padre ha scritto al Patriarca Atenagora nel febbraio scorso. Essa ci dice quan­to Paolo VI desideri arrivare all'« u­nico calice », supremo desiderio an­che del Patriarca.

A Sua Santità ATENAGORA I, Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico

Carissimo fratello in Cristo, la visita che Ci fa in nome suo il metropolita di Calcedonia, Meli­tene, Ci procura una viva gioia del­la quale teniamo a ringraziare Vo­stra Santità. Questa visita Ci offre anche l'occasione di affidargli un messaggio fraterno attraverso il qua­le vorremmo ridire a Lei quanto rendiamo grazie al Signore per ciò che ci ha dato di realizzare in que­sti ultimi anni per ristabilire tra le nostre Chiese dei legami sempre più stretti.

Ringraziamo anche il Signore dì aver dato alla sua Chiesa, nella per­sona della Santità Vostra, uno dei promotori più generosi della sacra causa dell'unità. Al popolo fedele radunato nella basilica di S. Pietro durante la settimana dell'unità, Noi abbiamo ricordato che fra la nostra Chiesa e le venerabili Chiese orto­dosse esisteva già una comunione quasi totale, benché non ancora per­fetta, derivante dalla nostra comu­ne partecipazione al mistero di Cri­sto e della sua Chiesa.

Lo Spirito ci ha dato in questi ultimi anni di riprendere una viva coscienza di questo fatto e di porre degli atti che esprimevano nella vi­ta delle nostre Chiese e nelle loro relazioni le esigenze di questa co­munione. Nello stesso tempo lo Spi­rito mette nei nostri cuori una fer­ma volontà di fare tutto quanto è possibile per affrettare il giorno co­si desiderato dove, al termine di una concelebrazione, potremo comu­nicarci insieme allo stesso calice del Signore.

In questa speranza bisogna che, fin d'ora, noi ci sforziamo di rista­bilire dappertutto tra il clero e i fedeli cattolici e ortodossi un atteg­giamento veramente fraterno. Che le situazioni ereditate dal passato e le barriere che furono allora alzate fra noi non siano un ostacolo che ritarda quest'ultimo passo verso la piena comunione. Non siamo i di­scepoli di colui che fa continua­mente nuova ogni cosa?

In questi sentimenti e desideran­do una collaborazione sempre più. stretta per trovare insieme le vie le più atte per arrivare velocemente a questo scopo, le ridiciamo, caris­simo fratello, i Nostri sentimenti di profonda unità in Cristo.

Dal Vaticano, 8 febbraio 1971. PAULUS PP. VI

In questi giorni il Movimento ha promesso al Papa che avrebbe sug­gerito a tutti i propri membri e simpatizzanti di offrire sacrifici e malattie, di pregare, far celebrare o celebrare numerose Sante Messe per questo altissimo scopo. Il Santo Pa­dre attraverso un telegramma del Card. Villot s'è detto molto grato dell'iniziativa.

Chi aderisce a questo impegno lo faccia sapere, scrivendoci.

Gesù certamente non resterà in­differente di fronte a questa invo­cazione collettiva.

La Redazione