vita gen's
Arrivano continuamente in redazione lettere e ciclostilati con notizie dalle varie parti del mondo che intendiamo presentare in questa rubrica per metterle in circolazione.
In questi tre ultimi mesi si sono fatti parecchi raduni. Ha aperto la serie quello di Rocca di Papa - Roma, dove sono convenuti più di 200 GENS da tutta l'Europa. Seguivano altri incontri in vari paesi europei e in America latina. Cosi i Gens della Spagna si sono incontrati a Madrid, quelli del Portogallo a Fàtima, mentre i tedeschi e gli svizzeri partecipavano agli incontri per sacerdoti a Königstein e a Schönbrunn. In O'Higgins, nella Mariapoli argentina vicina a Buenos Aires, e in Recife nel nordest del Brasile due gruppi di Gens si sono radunati in febbraio per una esperienza di vita comunitaria.
Dalle notizie arrivateci ci pare che questi incontri siano stati occasione per riscoprire, consu-mandosi in unità, il comandamento nuovo di Gesù: « amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato », quale esperienza fondamentale della vita cristiana.
Ecco due testimonianze che sono come l'eco di questi incontri. Dopo il raduno di Fàtima un seminarista ci scrive: « Sono uscito da casa con una tremenda solitudine... nel treno e dovunque le cose mi sembravano distanti, le persone chiuse su se stesse... Sono arrivato a Fàtima. Mai ero andato a uno di questi incontri. Mi è venuta l'opportunità e sono andato, e non so nemmeno perché. Cosa ho trovato? — Niente di speciale: Amore. Ero stato un propagandista contrario, un avversario feroce della " setta " come chiamavo io il movimento. Alla fine tutto è crollato. In un momento mi caddero le squame dagli occhi e mi sono trovato nell'amore. Crollarono i miei concetti e preconcetti; ho trovato una vita vissuta, un Vangelo autentico, diverso da quello che mi ero abituato a leggere tutti i giorni nelle pagine della mia Bibbia... Ho sperimentato la presenza di Gesù tra noi, un Gesù autentico e umano con i volti umani di ognuno, ma anche con la sua faccia divina. Quando sono tornato a Evora non sentivo più quella tremenda solitudine; le persone non mi erano indifferenti: sapevo che avevano delle cose in comune con me. Quello che ho trovato a Fàtima è l'Amore. E questo Amore m'ha fatto felice ».
E uno dalla Spagna: « Il clima d'unità che c'era durante l'incontro mi ha reso sorridente. Ho incontrato molta luce. Prima, nella mia vita, quando non ero capace di esser un leader, andavo giù. Una conversazione su Gesù Abbandonato mi ha fatto comprendere grandi cose: tutto il contrario di quello che pensavo. Mi ha impressionato vedere come tutti quelli che parlavano puntavano sulla stessa cosa come se si fossero messi d’accordo ».
Ci scrive un sacerdote di Recife: « ...Il giorno dopo Natale un giovanotto venne a cercarmi per confessarsi, ma prima volle raccontarmi come era arrivato a desiderare la confessione. Mi disse che si era sempre sentito un libero pensatore, fuori di ogni religione e apertamente ateo. Ma con lui a scuola studiava un Gens che cercava di vivere il Vangelo con impegno e semplicità. Questa testimonianza silenziosa pian piano ha cominciato a distruggere tutti i suoi preconcetti. Allora ha capito che Dio doveva proprio esistere e cosi ha sentito il bisogno di cominciare una vita nuova davanti al confessore. Quel momento è stato per me una cosa stupenda: vedere Gesù nascere in un'anima per la testimonianza di quel Gens che con poche parole, ma con molto amore aveva permesso che l'Amore divino la trasformasse ».
Sei Gens provenienti dalle diverse parti del Brasile, con alcuni sacerdoti, hanno vissuto insieme nel mese di febbraio a Recife, in modo da maturarsi nella vita d'unità. I primi quattro arrivati raccontano: « La nostra venuta qui è stata un'avventura d'amore. Reinaldo ha affrontato un viaggio di 5.700 km. e gli altri di 4.700. Don Pepe ci aveva scritto di superare tutte le difficoltà e venire. Con il consenso del vescovo e l'unità dei compagni di seminario siamo partiti ». Il viaggio in aereo non è stato possibile, e si è dovuto ripiegare sul pulman. Durante 48 ore, giorno e notte, essi hanno cercato di tenere viva la carità fra loro, ed è bastato questo perché soprattutto i giovani che viaggiavano con essi se ne sentissero attratti e passassero con loro la maggior parte del tempo conversando... Arrivati a Natal iniziarono la loro vita d'unità con gli altri seminaristi. Sono stati giorni molto profondi; invece di critiche alle strutture della Chiesa c'era il desiderio di costruirla più autentica con la propria santità. Hanno vissuto in un clima di grande semplicità e disponibilità, assetati delle cose di Dio da cercare e da realizzare, insieme.
Felix e Luigi