Cos'è GEN'S

E' un movimento nato dal « Mo­vimento dei Focolari », la cui sigla significa: « generazione nuova sa­cerdotale ».

Ecco in poche parole alcune sue caratteristiche:

— Si tratta di seminaristi che hanno deciso di scegliere Dio come unico ideale della loro vita, e sono convinti che a Dio bisogna andare come « chiesa », insieme, tutti uni­ti. Perciò l'unica novità che voglio­no nei seminari è il Vangelo vis­suto fino in fondo, « sine glossa », comunitariamente. Perché qui è la vera rivoluzione. Gesù è la rivolu­zione, e Gesù è fra noi se viviamo la reciproca carità, « manifestando così quella unità con cui Cristo volle che i suoi fossero una sola cosa, affinchè il mondo sappia che il Figlio è stato inviato dal Padre » (Dec. « Presbyterorum Ordinis » n. 8).

— Ai Gens non interessa in pri­mo luogo contestare le strutture, bensì contestare «l'uomo vecchio» qualunque forma esso abbia, e re­stare nella carità al di là di tutto, quella carità che realizza la pre­ghiera di Gesù «che siano perfetti nell'unità». E questo, perché sono sicuri che non basta cambiare tan­te cose nei seminari, perché, una volta passata la novità, le struttu­re si rivelano di nuovo relative: è l'anima che c'è sotto che conta.

« E' possibile pensare una socie­tà seriamente rinnovata solo se si formano uomini nuovi rinnovati dal Vangelo... (allora) le strutture valide già esistenti acquisteranno nuovo valore, quelle inefficienti crolleranno, quelle mancanti ger­mineranno » Ch. Lubich, « Fram­menti» p. 146).

— Un'altra caratteristica (e per questo si parla di « Movimento »), è che i Gens vogliono conoscersi tra loro, fare circolare questa vita nuova che nasce dappertutto, com­partire le croci — per dividerle — e le gioie — perché si moltiplichino.

Ma questo essere collegati deve essere come una rete senza orga­nizzazioni, senza intralciare la vita dei seminali né pretendere di sup­plire le grazie che lì ci sono. Sol­tanto si vuole aiutarsi reciproca­mente a vivere.

— E per questo nei seminali i Gens vogliono esser solo semina­risti nuovi, che amano la Chiesa senza compromessi, apportando un contributo di vita, d'amore, d'u­nità...

Le notizie sui primi frutti di que­sta vita arrivano già da tutto il mondo, come puoi constatare da queste pagine.

— Uno dei frutti più belli è che aiuta a ritrovare la propria voca­zione.

Il Card. Garrone (Prefetto della Congregazione per l'istruzione cat­tolica), diceva: « Le vocazioni non mancano, ma esse muoiono ». Di fatto si osserva con dolore come nei seminali frequentemente en­trano ad esempio 40 ragazzi, e di essi solo 4 arrivano al sacerdo­zio. Noi pensiamo che questo fer­vore di vita evangelica dovrebbe far apparire la vocazione sacerdo­tale talmente bella, che comincian­do in 40 si dovrebbe finire in 80...! E già si intravede nei vari posti in cui questa vita sta entrando che non si tratta di una utopia.

« I seminaristi siano penetrati del mistero della Chiesa, che que­sto Sacro Concilio ha principal­mente illustrato, in maniera che... sappiano dare testimonianza di quell'unità con cui gli uomini ven­gono attirati a Cristo ». (Dec. « Optatam Totius» n. 9).

J.E.