Una risposta fondamentale

alla «notte» del nostro tempo

L’ultima opera di Giuseppe Maria Zanghì sulla transizione culturale in atto

di Enrique Cambón



Mentre fervono i preparativi per avviare i corsi accademici di estensione annuale, con un ampio spettro di discipline scientifiche, dell’Istituto Superiore di Cultura Sophia che avrà la sua sede nella cittadella di Loppiano, appare il primo volumetto della collana Universitas.

Si tratta di un’istituzione di livello universitario molto peculiare, con una concezione della cultura e della formazione capace di offrire un apporto innovativo importante da diversi punti di vista, come spiega Piero Coda nelle prime pagine del libro presentando l’intera collana – presentazione tutta da leggere nella sua sinteticità.

Qui vogliamo soltanto segnalare l’importanza di questo primo volume, tra l’altro perché il lettore troverà in esso un indirizzo fondamentale per tutti gli altri che seguiranno.

Ho avuto il privilegio di leggere assieme all’autore gli originali, prima che andassero in stampa. Ricordo l’impressione avuta. An-dando avanti nella lettura non potevo evitare la commozione. Da una parte per la descrizione dei travagli della cultura occidentale che trovavo di rara lucidità e profondità. Ma soprattutto perché riscontravo una direzione di risposta che, offerta da un credente, non solo si radicava nel centro della novità cristiana, ma mi appariva appagante per l’intelligenza e l’esistenza di ogni essere umano e rispondente alle sofferenze e alle più legittime esigenze del mondo d’oggi.

Dopo la prima metà del libro, dove si descrive la “notte collettiva della fede” e la “morte di Dio” che sembra consumarsi in settori sempre più consistenti del continente europeo, così espone l’autore il nucleo della sua proposta: «La Trinità era, accademicamente, uno dei trattati (e non il più ampio) della teologia dogmatica. Ma non è tutta la teologia, si comincia a dire, che deve essere trinitaria? E non possiamo cogliere qui l’origine nascosta di crisi del pensiero e delle forme di vita, che poi hanno deviato nella rivolta? E noi oggi ne assaporiamo i frutti amari?» (p. 57).

Più avanti esplicita: «In effetti, il pensiero contemporaneo non si è rivoltato originariamente contro un Dio in generale, se così posso dire, ma contro il Dio di Gesù Cristo non capito a fondo nella sua dimensione trinitaria. (…) La Trinità, rivelazione dell’Assoluto inaudita per qualsiasi fede religiosa non cristiana e per qualsiasi pensiero che si muova solo all’interno di sé, combatte oggi con l’uomo europeo come l’angelo con Giacobbe, per farsi accogliere da lui e per accoglierlo in Sé. È la Trinità che preme sul pensiero, sui rapporti interpersonali, per informarli di Sé. (…) Fino a quando l’uomo non trasformi in trinità le sue categorie trasformando in trinità la sua vita. Con un lavoro secolare la Trinità sta aprendo, per purificazione e dilatazione, la comprensione di Dio che l’uomo aveva elaborato (e non senza l’aiuto di Dio) nelle culture ebraica e greco-romana, e che la cultura cristiana ha cominciato a “ricreare”, per condurre il pensiero a pensare il Dio “vero”, il Dio che è Amore» (pp. 71-72, 78).

Zanghì conclude affermando che «dagli abissi anche bui della cultura d’oggi deve scaturire vita nuova e pensare nuovo. Una vita che già fin d’ora sia dispiegamento trinitario. (…) Un pensare che sia trinitario, perché è il pensare di ciascuno in quella interiorità dilatata che comprende in sé l’altro-da-sé, chiunque egli sia: io penso in te e tu in me, perché io vivo in te e tu in me, uniti e distinti nell’unica vita, nell’unico pensiero del Cristo che è nel Padre nella comunione dello Spirito Santo. Da qui, un elaborare istituzioni e strutture che calino sempre più queste realtà nella prassi di tutti i giorni: strutture “laiche”, perché il Cristo è veramente uomo; ma strutture che “dicano” Dio, perché il Cristo è veramente la Parola di Dio. Inseparabilmente» (pp. 79-80).

Dopo quest’ultima affermazione, non può sorprendere che nei capitoli finali del libro, in continuità con lo spessore speculativo delle pagine che precedono, si offra un’apertura che fa intravedere alcune ricadute concrete della chiave proposta in diversi ambiti sociali e strutturali. Con brevi pennellate – chiamate ad essere sviluppate dal lavoro accademico di Sophia e nei volumi successivi scritti da diversi specialisti –, si ac-cennano spunti che vanno dalla democrazia alla politica e ai diritti umani, dal frazionamento dei saperi che costituisce una delle “croci” degli studi e della ricerca scientifica attuali all’enorme problema costituito dall’ecologia…

Certo, l’opera prende di mira gli esiti della cultura europea, ed è una regola elementare d’ermeneutica non chiedere ad un testo ciò che non si è proposto di affrontare. Si tratta in effetti di una prospettiva da completare e confrontare in futuro con quelle di altri universi culturali, sociali e religiosi. Infatti lo stesso autore chiarisce: «Lo ripeto: non voglio ridurre a quest’unica chiave di interpretazione la comprensione del fenomeno complesso che stiamo analizzando. Ma la proposta che qui avanzo mi sembra abbia una sua verità» (p. 71).

Tuttavia, a mio parere, contiene “una sua verità” innanzitutto perché quella notte della fede collettiva ed epocale a cui si fa riferimento sembra destinata a diffondersi nel mondo; e quindi sebbene ogni religione, ogni cultura e ogni contesto so-ciale dovrà fare i conti con essa a partire dalle proprie peculiarità, il Dio-Amore Unitrino avrà sempre da offrire una prospettiva unica e decisiva. Ma prima ancora e più a monte, perché il problema e la risposta di fondo offerte da queste pagine hanno a che vedere con gli abissi più profondi e costitutivi della condizione umana. Per dirla con parole di Giovanni Paolo II riportate dall’autore, «il cristianesimo può scoprire nell’avventura dello spirito europeo, le tentazioni, le infedeltà e i rischi che sono propri dell’uomo nel suo rapporto essenziale con Dio in Cristo».

Enrique Cambón











GIUSEPPE M. ZANGHÌ, Notte della cultura europea. Agonia della terra del tramonto?, Città Nuova, Roma 2007 (tre edizioni in due mesi), pp. 100, € 9,00.