La passione per la chiesa

 

La "passione per la chiesa", di cui un giorno ha parlato il Papa, impera nei cuori dei veri cristiani. Essa deve passare però dal piano del sentimento a quello pratico, dove l’amore per la chiesa intera, così com’è – con le sue istituzioni, frutto dei numerosi carismi che lo Spirito Santo le ha elargito e le elargisce –, chiama la conoscenza e la conoscenza chiama nuovo amore.

Quello che il cristianesimo insegna nel campo del rapporto fra singoli – amare, conoscersi, farsi uno cogli altri, fino al punto di potersi comunicare i doni eventuali che Dio ci abbia fatto –, deve essere trasferito sul piano sociale, sì da conoscere, stimare ed amare gli altri movimenti ed Opere della chiesa e suscitare o accrescere fra tutti la reciproca comunione di beni spirituali.

Ne nascerebbe allora una collaborazione voluta dalla volontà e dal cuore, e in questo modo serviremmo veramente la chiesa che amiamo. Se così invece non facessimo, la nostra "passione per la chiesa" sarebbe pura retorica e ci metteremmo nelle condizioni di trovarci chiusi ed isolati. Inoltre il nostro amore per il Papa si ridurrebbe ad effimero entusiasmo e a sentimentalismo, in quanto non condivideremmo con lui ciò che egli ama: la vita dell’intera chiesa di Dio.

Se ci rende felici l’annunciare il Regno di Dio fra molti che vengono ad ingrossare le file dell’Opera di cui facciamo parte, ma non siamo allo stesso modo contenti di altre fatiche e conquiste che avvengono dovunque nella chiesa, la nostra carità non è perfetta. Noi dobbiamo accostare le persone, che le circostanze ci mettono accanto, cercando di intuire e scoprire in loro, e nei gruppi dei quali fanno parte, il compito, la missione, il disegno che Dio ha pensato per essi; e amare i nostri fratelli in maniera che quel programma si realizzi.

Solo se agiamo così, con un amore che pensa al bene e all’incremento delle altre opere cattoliche come della nostra, siamo apostoli degni, figli della chiesa, e la serviamo veramente. (...)

Ogni opera ha una sua funzione ed è quindi, in certo modo, insostituibile. Il calore del nostro amore può aiutarla a risentire l’eco dell’amore di Dio che l’ha fatta nascere, ed essa prenderà coraggio per aggiornarsi, crescere e moltiplicarsi.

Come il sole non può non riscaldare, così l’amore non può non rinnovare, rinverdire, ringiovanire ogni membro e gruppo del Corpo mistico, la chiesa1.

Chiara Lubich