L’alta qualità dei programmi è data dalla felice combinazione tra professionalità artistica e contenuti di valore

Televisione con meno orpelli e più contenuti

Dal Belgio la testimonianza del responsabile di un’azienda produttrice di programmi televisivi che porta avanti con serietà un discorso sui contenuti, riscuotendo un alto indice di ascolto in Belgio e Olanda. Il suo esempio sta aprendo gli occhi anche ai responsabili di programmi commerciali.

 

Ancora prima di lavorare nel mondo dei media, spesso ne sentivo parlare, anche da cristiani, come di qualcosa di pericoloso e ambiguo. Questo mi colpiva ogni volta e pensavo: "Ma perché non facciamo qualcosa per cambiarlo?".

Un amico mi offrì un lavoro proprio in questo campo e così ebbi la possibilità di conoscere da vicino questo ambiente.

Dopo aver lavorato nel settore televisivo per bambini, abbiamo deciso di costituire una piccola società produttiva per TV, video e attualità.

Noi venivamo dai Gen, settore giovanile del Movimento dei focolari, e ci entusiasmava il fatto che Chiara Lubich stava lanciando proprio in quel tempo il progetto di Economia di Comunione1, nel quale nuovi aspetti sociali ed economici si fondevano in un modo che ci attraeva molto. Anche la nostra piccola azienda Sylvester Productions sarebbe stata un’azienda di questo tipo. Ora sta producendo programmi televisivi per le reti nazionali del Belgio e dell’Olanda e per emittenti commerciali.

Coniugare valori e professionalità

Sin dall’inizio abbiamo scelto di fare programmi molto vari, che vanno dal divertimento ai reportages, dal campo giovanile ai giochi, e ultimamente anche quelli di carattere religioso. Ci interessa il pubblico più vasto possibile, perché la gente guarda tanta televisione e resta influenzata da essa.

Per questo motivo è importante non fare solo programmi troppo impegnativi, seri e religiosi, ma anche di intrattenimento con contenuti, però, validi. Sappiamo che alcuni nostri prodotti hanno raggiunto durante l’anno il più alto indice di ascolto.

In questo momento lavoriamo in 25 persone fisse, in più una trentina di persone a tempo determinato (registi, cameraman, tecnici, ecc.).

Abbiamo sempre cercato nella Sylvester Productions di lavorare insieme, ascoltandoci reciprocamente, valorizzando le idee di ciascuno, e con molto rispetto per il pubblico, per i produttori e per l’intero sistema dei media. Nella produzione miriamo ad un’alta qualità, come contenuto e come forma.

Alcune realizzazioni

Stop! Contatto è un programma per ragazzi che abbiamo fatto l’anno scorso per l’emittente nazionale belga. In ognuna delle 26 trasmissioni sono stati intervistati un ragazzo e una ragazza quindicenni, riguardo alla loro vita. Questi giovani non si conoscevano e solo in un secondo tempo, insieme al presentatore, si confrontavano tra loro.

Per noi era molto importante l’intervista iniziale per poterli conoscere meglio.

Una delle nostre collaboratrici si era accorta che i giovani, oltre ad essere interessati alle cose di ogni giorno, mostravano interesse anche per argomenti più profondi, come la morte, la fede in Dio, ecc., e avrebbero discusso volentieri di queste cose, ma spesso non trovavano con chi parlarne.

L’emittente riteneva tutto questo troppo serio per i giovani; e pensava che ci sarebbe stato un crollo nell’indice di ascolto.

A noi sembrava importante invece dare questa opportunità ai ragazzi. Abbiamo insistito con la direzione e attraverso un dialogo approfondito, abbiamo ottenuto di poter trattare questi argomenti. E l’audience è stata superiore al previsto.

Ero particolarmente felice che quest’idea non fosse stata lanciata da me, ma da una collaboratrice giovane, cresciuta nel clima della nostra azienda.

Un altro programma si chiamava Perquisizione domiciliare: era una trasmissione di giochi per una televisione commerciale belga. Qui abbiamo voluto far partecipare ai giochi persone diverse dal solito: portatori di handicap ed extracomunitari. Durante i provini per selezionare i candidati, molti di loro, che a noi sembravano interessanti, temevano di essere strumentalizzati come qualcosa di sensazionale. Per questo motivo abbiamo iniziato un dialogo con varie aziende televisive, mettendo a fuoco il problema dei rapporti da instaurare con gli ospiti delle trasmissioni. La conclusione è stata che dopo ogni trasmissione dobbiamo poter guardare negli occhi ogni persona che vi ha preso parte.

Una delle più note presentatrici della televisione belga in conclusione ha detto: "In 15 anni di lavoro al vertice di questa televisione non ho mai avuto un colloquio sulla TV così franco e onesto".

Infine Gala 10 anni VTM: si è trattato del più grande show televisivo degli ultimi anni, in occasione della festa dei dieci anni di vita di una TV commerciale. Questa rete aveva chiesto proposte alle più grandi case di produzione. Tutte bocciate. Abbiamo presentato la nostra con meno ornamenti e più contenuti. Ed hanno scelto proprio questa con grande sorpresa da parte nostra che conosciamo quel mondo.

Abbiamo realizzato allora un programma molto bello. È stata un’esperienza difficile, perché abbiamo dovuto tener conto di alcune regole commerciali e quindi perdere in parte alcuni contenuti, però siamo riusciti a conservarne altri che hanno dato carattere di novità e di dignità alla trasmissione.

Questo programma ci ha aperto nuove possibilità di lavoro con vedettes e grandi personaggi dello spettacolo che abbiamo incontrato in questa occasione.

Queste esperienze ed altre che abbiamo in cantiere, sono state rese possibili dal clima di piena collaborazione che regna tra noi e che aiuta a sviluppare in pieno le capacità di ciascuno.

Erik Hendriks

1) Per la storia e le caratteristiche di questa iniziativa, cf i numeri monografici della rivista "Nuova Umanità" 80/81 (1992) e 126 (1999).