La correzione fraterna

di Anthony Berkley

Solo in un contesto di comunione fraterna la vita nel celibato si può vivere nella pienezza. E si è aiutati pure ad affrontare con scelte serene e coraggiose le sfide che comporta. Ne parla con schiettezza questa testimonianza.

Quindici anni fa ho iniziato a lavorare come co-parroco in una nuova parrocchia insieme ad un altro sacerdote, che oggi è qui con noi. Abbiamo fatto vita comune nella casa parrocchiale.

Io fra l’altro mi sono dato da fare molto nel campo dei giovani. Quasi tutti erano abbastanza lontani dalla Chiesa e quindi non praticanti. C’era solo una ragazza che frequentava la Chiesa e alla quale ho potuto proporre di impegnarci insieme a mettere in pratica il Vangelo e a vivere per l’unità fra i giovani.

Finalmente – mi sono detto – c’è qualcuno che condivide i miei ideali. E abbiamo portato avanti insieme tante iniziative.

Ad un certo punto, però, mi sono accorto che non ero più libero nei confronti di questa giovane. In altre parole: mi ero un po’ innamorato. Ne ho parlato con il mio collega ed altri amici del focolare. Mi hanno dato buoni consigli: come fare per rimanere distaccato e d’altra parte non aver paura.

Un bel giorno, in un mo-mento di correzione fraterna, un sacerdote del mio focolare ha detto: «Anton, ho l’impressione che tu sei troppo legato affettivamente a questa ragazza».

Ho preso un colpo perché mi sono sentito scoperto. Ma nel più intimo sapevo che aveva ragione, anche se un altro fratello mi difendeva.

Qualche tempo dopo una focolarina, che mi conosce molto bene, si è avvicinata a me e mi ha detto in maniera molto diretta: «Anton, non conviene vendere la tua vocazione per un “piatto di lenticchie”».

Dopo un nuovo spavento enorme per il fatto che anche lei si era accorta della mia situazione, mi sono reso conto che rare volte una persona mi aveva amato tanto come quella focolarina che ha osato rivolgermi queste parole.

Ho preso coscienza di quello che stavo mettendo a rischio ed ho deciso di interrompere questa relazione, con tutte le conseguenze.

Dopo questo passo, mi sentivo come Giacobbe quando è stato ferito nella lotta con Dio. La confusione che provavo prima si è trasformata in una profonda esperienza di essere amato da Gesù proprio in questo fallimento. E mi ha aperto il cuore verso coloro che sbagliano nella vita.

Anthony Berkley