Europa unita: utopia o realtà in cammino?

 

144 città «Insieme per l’Europa»

di Adolfo Raggio

 

L’articolo narra l’evento del 12 maggio scorso tenutosi a Bruxelles. Ci fa rivivere quanto vi è accaduto e indica le prospettive che vi sono maturate in collegamento satellitare con tante altre città. I mezzi di comunicazione, ancora una volta, hanno amplificato l’impegno per la fraternità.

 

Non pensava certo Chiara Lubich, quando in Piazza S. Pietro durante il convegno dei movimenti ecclesiali e nuove comunità nel 1998, esprimeva a Giovanni Paolo II il suo impegno per l’unità fra di essi, che avrebbe dato origine con la collaborazione di altri responsabili di realtà ecclesiali di varie denominazioni, anche a una realtà quale “Insieme per l’Europa”. Essa è l’espressione di un cammino che raccoglie molteplici attività di oltre 300 comunità e movimenti cristiani volti a favorire riconciliazione, pace, fratellanza nel Continente europeo.

I piani di Dio vanno sempre oltre i nostri, e dopo la prima grande manifestazione a Stoccarda nel 2004 con 10.000 partecipanti, e la seconda nel 2007 con altrettante presenze, si è realizzata ora la terza edizione di questo cammino.

Non è apparsa nelle prime pagine dei giornali, anzi è passata un po’ in sordina, ma la Giornata di “Insieme per l’Europa”, svolta a Bruxelles, in concomitanza con 144 eventi locali nelle varie Nazioni, rappresenta un ulteriore segno di speranza per il futuro dell’Europa. Può dar origine a un percorso verso un dinamismo di fraternità e cooperazione per questo Continente. Un sassolino gettato in un lago, ma le cui onde circolari possono raggiungere la riva.

Già al mattino nella prestigiosa sede del Parlamento Europeo si è riunito un numeroso e qualificato pubblico per partecipare al Convegno “Economia: un affare di dono”. In esso è stata presentata dal prof. Luigino Bruni la novità dell’Economia di Comunione, stimolando un dialogo serrato con l’attuale sistema economico. Nello stesso tempo si sono svolti incontri ecumenici e manifestazioni sociali in varie parti della città.

Al pomeriggio nella grande sala della Gold Hall dello Square Meeting Center, alla presenza di parlamentari, politici e amministratori di vari Paesi, di vescovi evangelici, ortodossi e cattolici, di uomini e donne di cultura e rappresentanti della società civile, mille rappresentanti dei movimenti e comunità che aderiscono all’impegno di “Insieme per l’Europa” – tra cui l’YMCA della Germania, Schoenstatt, la Comunità di Sant’Egidio, il Movimento dei focolari, Fondacio, la Cristusbruderschaft Selbitz, Syndesmos (giovani ortodossi) e la Fraternità carismatica cattolica – hanno mostrato che il sogno di un’Europa unita non è un’utopia. La loro diversità per cultura, lingua, provenienze, non è stata motivo di divisione, anzi, valorizzando lo spirito, le idee, i valori e gli impegni che condividono, essi hanno fatto l’esperienza che le diversità più che un ostacolo possono diventare un dono. Un itinerario che l’Europa è chiamata a percorrere se vuol uscire dalla crisi profonda economica, politica, sociale, religiosa in cui è sommersa, e aprirsi a un futuro promettente.

Contemporaneamente dalla Piazza del Campidoglio a Roma alla sede del Consiglio d’Europa a Strasburgo, da Vilnius a Shengen, da Praga a Madrid, da Chisinau a Tirana, a 29 città tedesche e 36 italiane, decine di migliaia di persone hanno testimoniato il percorso fatto nell’ultimo decennio per concorrere a edificare una comunità europea sempre più armoniosa e concorde. Si è potuto costatare come il vecchio Continente in realtà sia attraversato da una nuova corrente di energia per la solidarietà, lo sviluppo e l’unità.

Molteplici le iniziative che hanno coinvolto persone di tutte le età, condizioni e convinzioni, come ad esempio la catena umana ad Ischia (Italia), che “ha abbracciato” il perimetro dell’isola come simbolo insieme di difesa dell’ambiente e di accoglienza; il flashmob nella piazza centrale di Ausburg, con il lancio di sette palloni giganti ognuno contraddistinto da uno dei sette “Si” che hanno caratterizzato l’impegno dei movimenti e delle comunità per la famiglia, la vita, la pace e un’economia più equa; la manifestazione a Breslavia, dal titolo I cristiani della Germania e Polonia insieme per l’Europa, che ha voluto mettere in rilievo il delicato processo di incontro e di riconciliazione tra questi due popoli.

Ha aperto il Convegno nella Golden Hall la presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce. Dopo aver tracciato la storia, lo spirito e le finalità di “Insieme per l’Europa”, essa concludeva affermando: «Abbiamo la possibilità, anche attraverso la manifestazione di oggi, di testimoniare alle donne e agli uomini del nostro tempo che abitare la terra in uno spirito di comunione apre un futuro di fraternità e di pace ai singoli, ai popoli, al nostro continente e all’umanità intera».

Nel suo messaggio, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha affermato che «il destino europeo si fonda sulla filosofia della relazione e dell’incontro: un’unità nella diversità e per l’alterità».

Alla manifestazione hanno portato il loro contributo anche l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, che ha esaltato la «forza mite dell’Europa», il ministro italiano per la Cooperazione internazionale e per l’integrazione Andrea Riccardi, che ha richiamato da parte sua il tema della speranza per l’Europa, esortando a non credere che si possa uscire dalla crisi da soli e a non cedere al pessimismo. «La cultura dell’unità – ha sostenuto – può rigenerare un’anima nella nostra Europa»1.

Thomas Römer dell’Ymca di Monaco, ha illustrato alla luce del Vangelo, come la libertà, la misericordia e l’amore siano la base del convivere umano e la via per un’Europa solidale.

Un tocco giovanile e vivace lo hanno portato i ragazzi del Movimento dei focolari che hanno voluto realizzare il loro appuntamento Run4unity in ambito mondiale nello stesso giorno muovendosi in sintonia con l’evento di Bruxelles. Efficace e stimolante lo sketch presentato da loro sul palco della Golden Hall, intonato alle finalità della Giornata.

“Insieme per l’Europa” non termina con questa manifestazione, si stanno pensando ulteriori iniziative per darle continuità. Intanto prosegue nelle varie città e nazioni, costruendo anche nel piccolo, coltivando il dialogo fra i movimenti esistenti, curando i rapporti ecumenici, mantenendo e sviluppando i contatti iniziati durante gli eventi locali, ma soprattutto avendo in cuore l’unità della famiglia umana.

Adolfo Raggio

 

 

1)            Nella Prolusione che ha iniziato la 64a Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana a Roma, il 25 maggio scorso, il card. Angelo Bagnasco, Presidente dei vescovi italiani, ha detto riferendosi all’Europa: «D’altra parte, non ci può essere un’Europa senza passione, senza l’interiorità che sgorga dal patrimonio storico, culturale e religioso che i popoli europei hanno in comune. Un’Europa che non diventi anche avventura culturale e spirituale non riuscirà a plasmare il sentimento di appartenenza, e non sarà mai una comunità di destino».