Il Verbo e il silenzio

 

1. Gesù è il Verbo: la Parola di Dio fatta carne nel seno di Maria. Maria è il Silenzio: il silenzio per stare in ascolto della Trinità, per mezzo di Gesù.

Il silenzio è la conca che raccoglie la parola, e il riparo dello spirito per meditarla. Chi tace, proprio col silenzio, sollecita la parola dell’altro, il quale, incontrando il vuoto, lo riempie. Dio parla, Maria ascolta. Chi tace acconsente: e il silenzio di Maria è l’assenso innamorato, l’adesione continua, la partecipazione totale all’idea del Padre. Il dialogo teandrico. […] E il silenzio protegge la meditazione: e questa è il colloquio con l’Eterno. Chi imita Maria, preferisce tacere: non brontola, non esplode, non si ribella: chiude ogni cosa nel suo cuore, per amore di Dio. […]

La visita a Elisabetta, per tre mesi, – nel periodo della gravidanza, che esige da chi assiste prestazioni particolari, – aveva rivelato l’anima della Vergine: l’anima amante, che si dona, senza esibizioni e parole. Non chiede, dà. […]

Tra le poche parole pronunziate da Maria, che i Vangeli riportano, ci sono quelle, così dense di pena e pure così delicate, dette al dodicenne Gesù, quando l’ebbe ritrovato, dopo tre giorni, a Gerusalemme, nel tempio. «Figlio, perché hai fatto questo? Ecco, il padre tuo e io, angosciati, ti cercavamo». [...] E il ragazzo divino rispose: «E perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Essi tacquero: non capirono. Ma «la madre conservava tutte queste cose in cuor suo». […] Quando non intende, tace, sapendo che la parola di Gesù ha un valore anche nel mistero; e adora il Padre, per la cui gloria essa è pronunziata. Se non la intende adesso, quella parola, meditandola, amandola, custodendola, via via la comprenderà: la prenderà in sé, per tradurla in opera.

 

2. Maria così è la discepola ideale. Lavora, tesse vesti al figlio, prepara il cibo, spazza e lava e, nello stesso tempo, ripensa le parole di lui. Prima ancora che egli annunzi il Vangelo, Maria coglie la sapienza di quei discorsi: e li fa sostanza della sua anima.

Se tutta la nostra operazione di madri e padri, operai e impiegati, professionisti e artisti, la svolgessimo così, meditando le parole di Gesù, ci riforniremmo senza fine di alimento divino, avvicinando alla nostra fatica la vita della Santissima Trinità. Ché tutto il nostro lavoro si farebbe amor di Dio: preghiera: e la giornata diverrebbe una convivenza continua col Signore: immedesimazione col suo volere.[…] Più tardi, durante la predicazione del Figlio, Maria ne apprende gl’insegnamenti stando tra la folla. Nell’anonimia. Gesù la relega tra le turbe, perché così la educa al distacco e perché così ella, nascosta come il cuore nel corpo umano, agisce quale cuore del corpo mistico in formazione. Sempre la Parola – lui –; il Silenzio, – lei –. Le parole di lui non cadevano tra rovi, se cadevano nel cuore di lei.

Igino Giordani