L’arte di amare

La vera arte di amare emerge tutta dal Vangelo e
tocca non solo l’ambito spirituale,
ma anche quello umano,
rinnovandone ogni espressione: culturale,
filosofica, politica, economica, educativa, scientifica, ecc.
Arte impegnativa con forti esigenze.

Amare tutti

L’amore va indirizzato a tutti: al simpatico e
all’antipatico, al bello e al brutto, a quello
della mia patria e allo straniero, della mia o di
un’altra religione, della mia o di un’altra cultura,
amico o avversario o nemico che sia.
Occorre amare tutti come fa il Padre del Cielo
che manda sole e pioggia sui buoni e sui cattivi.

Amare per primi

È un amore che spinge ad amare per primi, sempre,
senza attendere d’essere amati. Come ha fatto Gesù
Cristo, il quale quando eravamo ancora “cattivi”
e quindi non amanti, ha dato la vita per noi.

Amare l’altro come se stesso

È un amore che considera l’altro come se stesso,
che vede nell’altro se stesso.
Diceva Gandhi: «Tu ed io siamo una cosa sola.
Non posso farti del male senza ferirmi».

Farsi uno

Quest’amore non è fatto solo di parole o di
sentimento, è concreto. Esige che ci si faccia “uno”
con gli altri, che “si viva” in certo modo l’altro
nelle sue sofferenze, nelle sue gioie, nelle sue necessità,
per capirlo e poterlo aiutare efficacemente.

Amare Gesù nell’altro

Quest’arte vuole che si ami Gesù nella persona amata.
Infatti, anche se questo amore è diretto a quell’uomo,
a quella donna particolare, Cristo ritiene fatto a sé
quanto di bene e di male si fa loro.
Lo ha detto e lo ha ripetuto, parlando
della grandiosa scena del giudizio finale:
«L’hai fatto a me... L’hai fatto a me».

Amore reciproco

Quest’arte di amare vissuta da più persone porta
poi all’amore reciproco: in famiglia, sul lavoro,
nei gruppi, nel sociale; amore vicendevole,
perla del Vangelo, comandamento nuovo di Cristo,
che costruisce l’unità.

Cf L’arte di amare, Città Nuova, Roma 2005, pp. 23-24.