Cellule vive che testimoniano Dio

di László PÓSA

 

Dalla Serbia, l’esempio di una comunità parrocchiale
in cui sacerdoti e laici collaborano in piena corresponsabilità
per tradurre in vita l’ecclesiologia di comunione

 

Presentatore: Lei viene dal Nord della Serbia, dove metà degli abitanti è d’origine serba e di fede ortodossa, mentre altri sono cattolici, di provenienza ungherese, croata, slovacca, rutena, ceca e tedesca. Come fa a tenere unite in parrocchia persone così diverse?

Sin da giovane sacerdote ho avuto un grande anelito: far sperimentare la Chiesa viva, così come l’ha pensata il Concilio, cioè come segno e strumento d’unità. Per questo cerco di suscitare soprattutto piccole cellule che irradiano il Vangelo. Non seguo metodi particolari. Mi sforzo di accogliere ed ascoltare profondamente le persone, di vedere e amare Gesù in loro.

 

Presentatore: Qualche esempio?

Un giorno mi chiama una giovane coppia. Hanno litigato seriamente. Per un’ora ascolto le loro accuse vicendevoli. Per un’altra ora racconto le mie esperienze di Vangelo vissuto. Sono tornati a sorridere. «Stasera lei ha salvato un matrimonio – mi dice la moglie –. Nella stanza qui a fianco sono già pronte le valigie, ma ora resto». Da loro è nato un gruppo che vive la Parola di Dio. Si dedicano alla pastorale famigliare e hanno salvato vari matrimoni.

Un’altra volta si presenta una signora: «Vorrei fare qualcosa per le persone con handicap mentale!». «Ti assicuro tutto il mio sostegno!», le rispondo. Comincia con cinque persone, poi diventano dieci e poi venti. Nel corso degli anni si forma una bella comunità di “Fede e Luce” con grande irradiazione in diocesi.

Una signora non praticante è in preda alla depressione: ha il marito disoccupato, la madre anziana gravemente malata, due figli adolescenti svogliati. Le consiglio di far parte della comunità neocatecumenale. In breve tempo la Parola di Dio la trasforma in una persona raggiante, coraggiosa, inventiva. Oggi è responsabile della comunità, si prende cura degli altri e ha trovato soluzioni per le difficoltà in famiglia.

 

Presentatore: Come riesce e a seguire tutti questi rapporti?

Non sono da solo. Siamo una rete di persone. All’inizio d’ogni mese vediamo come portar avanti l’evangelizzazione: come sostenere i gruppi già esistenti (sono una ventina), come formare nuovi gruppi, come aprire vie verso le famiglie e i giovani.

Tutto nasce da persone che hanno iniziato a vivere intensamente il Vangelo. Le persone più varie sono attratte da questi piccoli gruppi nei quali si sperimenta la presenza viva di Gesù. Alcuni li cerchiamo noi, altri vengono spontaneamente, portati dallo Spirito, come nella prima comunità di Gerusalemme: «il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati» (At 2, 48).

Se dovessi dirlo in una parola: nella fatica di creare le comunità attraverso l’amore evangelico vissuto tra tutti, è Gesù a fare la Chiesa.