di Mário SPAKI
Il
rapporto fra il vescovo e i presbiteri
e fra i presbiteri e i laici diventa la
via perché,
dopo 25 anni di attesa, si riesca a completare
la cattedrale della
diocesi di Ponta Grossa (Brasile).
L’autore del racconto, oltre a ricoprire
vari incarichi in diocesi,è segretario
della Commissione presbiterale
nazionale.
Vi invito a venire con me in Brasile, nella diocesi di Ponta Grossa. Trent’anni fa si è iniziata la costruzione della nuova cattedrale, ma è rimasta incompiuta. Mancano 460.000 dollari.
Il nuovo vescovo ci dice il suo dolore. Chiede di presentargli delle proposte. Tornando a casa, ci viene l’idea di dar vita a un progetto di evangelizzazione che susciti una comunione mensile di beni: vorremmo raggiungere tutte le famiglie, scoprire assieme a loro quello che siamo grazie all’Eucaristia: un sol corpo. Ne parliamo col vescovo, poi con i preti. Sono dapprima scettici, ma si convincono. «Questa idea viene dallo Spirito Santo», commenta un anziano sacerdote.
In due-tre visitiamo le 43 parrocchie. Parliamo della Chiesa-comunione. Chiediamo ai laici chi è pronto a visitare i propri vicini, per proporre di mettere da parte i soldi che avrebbero speso in cose superflue, come contributo per la cattedrale. La somma può essere anche minima, affinché pure i più poveri possano partecipare. In concreto, si tratta di portare un depliant e di spiegare il senso di questa iniziativa, ma soprattutto di creare rapporti nuovi.
L’accoglienza va oltre ogni previsione. Da marzo a dicembre più di 6.000 laici vanno ogni mese dai loro vicini per portare avanti un dialogo e raccogliere i contributi, frutto del “risparmio evangelico”. Il messaggio della comunione arriva a chi abita nel 20° piano di un grattacielo e a chi sta a venti chilometri da un telefono. Migliaia e migliaia di cattolici si ravvivano. «In ogni famiglia – confida una signora – ho trascorso circa 40 minuti. C’è tanto bisogno nella gente di essere ascoltata e noi dobbiamo saper ascoltare... Che gioia per me conoscere i miei vicini!».
Dappertutto si nota entusiasmo, ardore, al punto che la diocesi non è più la stessa. «Più che i soldi – dice il vescovo – vale questa comunione!». In appena dieci mesi raccogliamo quasi 500.000 dollari. L’azione si conclude con la consacrazione della cattedrale. È gremita all’inverosimile, mentre fuori una moltitudine segue la celebrazione attraverso un maxischermo. «Dio è passato in mezzo a noi», dice la gente. E un sacerdote: «È la prima volta che la cattedrale si è riempita di poveri!».