Tutto crolla oggi?

di Silvano COLA

 

Ho capito in verità cos’è il sacerdozio, perché è proprio con l’abbandono e la morte in croce che Gesù ha generato la Chiesa, assumendo in sé il peccato e il dolore universale.

E mi sono detto: mia è dunque la lacerazione tra le Chiese cristiane, mio il disorientamento dottrinale, mia l’incomunicabilità tra prete e vescovo, tra prete e prete, tra prete e laico, mia l’incomprensione del celibato, mia la tentazione razionalista, mia la menzogna esistenziale tra il predicato e il vissuto, mia la solitudine dei preti... Ma tutto questo dolore è Gesù, è il suo dolore, è proprio quel dolore sacerdotale che, se accettato e amato, genera la Chiesa! (...)

Ma bisogna essere come Lui che, pur essendo Dio, s’è messo a lavare i piedi agli Apostoli; che pur parlando con autorità, non ha accettato nessuna forma di potere né sociale né spirituale. Non ha preteso diritti se non quello di mediatore, che gli spettava di natura: come figlio obbedire al Padre fino alla morte, morire per gli uomini come loro fratello.

Tutto crolla, oggi? No. Se vogliamo, questa è l’alba che annuncia il Risorto.

 

Dall'intervento alla Giornata
"il sacerdote oggi- il religioso oggi",
Aula Paolo VI - 30 aprile 1982