«La tua piccola scintilla accenderà un grande fuoco»
di Christian DIAS YEPES
Per
un seminarista
del Venezuela,
ora sacerdote,
la scoperta di una grave malattia
diventa l’occasione
di una nuova
e più profonda
scelta di Dio.
La testimonianza
si conclude
con una poesia:“Si la tormenta
se levanta”.
Il sogno della mia vita era diventare un grande scrittore e pittore. A un certo punto però ho avvertito la vocazione al sacerdozio: Dio mi chiamava a cose più grandi.
I primi tempi in seminario erano segnati dall’entusiasmo. Mi sentivo chiamato a testimoniare un volto nuovo di Chiesa, gioioso e coerente.
Dopo un anno, si sono presentati i segni di una malattia. Diagnosi: sclerosi multipla. Ho vissuto un momento di grande confusione: per difficoltà di salute avrei dovuto perdere una vocazione così bella. Grazie all’aiuto di un sacerdote e di alcuni laici, questa esperienza si è trasformata in un incontro con Gesù. Scegliere Dio solo come ideale: era la mia nuova chiamata.
Non avevo tempo da perdere. Ho cercato di vivere ogni momento con intensità, cominciando ad amare gli altri come mai prima. Vivevo perché i miei compagni potessero realizzare quella vocazione che io stavo perdendo.
Fortunatamente, la salute è migliorata. L’arcivescovo e i formatori sono stati d’accordo che rimanessi in seminario.
Non sono mancati altri momenti difficili. Una volta ho sentito forti disturbi agli occhi che non mi permettevano più di leggere. Ho provato spavento, ma poi un pensiero: «Di che cosa hai paura?». Ho rinnovato la mia scelta e ho cominciato a sperimentare un’unione più profonda con Dio.
Poco dopo l’ordinazione diaconale, ancora un riaccendersi della malattia, che mi ha reso impossibile qualsiasi attività. Unito a Gesù Crocifisso ritrovavo il punto chiave dell’esistenza sacerdotale: staccarmi da tutto, per vivere in libertà la volontà di Dio attimo dopo attimo.
Ordinato sacerdote, ho cercato in ogni momento di privilegiare questa relazione di unità profonda con Gesù nel suo abbandono. Mi convinco sempre più che la mia sicurezza non può essere altra che Lui solo.
Nel 2003 ho voluto esprimere in arte quello che vivo. È nato un lungo poema, pubblicato dalla Casa Nazionale della Letteratura del mio Paese. Ve ne offro un brano, che canta a Gesù crocifisso e abbandonato:
Se la tempesta si scatena Se sai dar calma a quelli che Se contro la notte con il suo gelo |
Se ti tocca inabissar con la barca Avrai trionfato |