Sacerdoti per l’umanità di oggi

di Enrique CAMBÓN e Marco SCHROTT

 Sono sotto gli occhi di tutti le enormi sfide che la nostra epoca pone alla fede cristiana e in specie alla Chiesa e ai suoi pastori. Ciò rappresenta senz’altro uno dei motivi di fondo per cui Benedetto XVI ha indetto l’Anno sacerdotale, con lo scopo di “promuovere l’impegno di rinnovamento interiore di tutti i sacerdoti per una loro più incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”.

Quando nel giugno 2010 l’Anno sacerdotale volgeva al termine, fu detto in tutti i modi che si trattava non di una fine ma di un inizio. Ora ci attende, infatti, il compito di sviluppare nella vita, nel pensiero, nelle strutture ecclesiali e sociali, quanto di positivo quel periodo ha voluto promuovere.

  È in questa direzione che vorremmo offrire un contributo con gli Atti che presentiamo. Essi raccolgono i contenuti di un evento che si è inserito tra le iniziative a conclusione dell’Anno sacerdotale: il pomeriggio svolto nell’Aula Paolo VI il 9 giugno, organizzato da diversi Movimenti ecclesiali, in pieno accordo con la Congregazione del Clero che l’ha patrocinato.

  Promotori dell’iniziativa sono stati i sacerdoti del Movimento dei Focolari e del Movimento di Schoenstatt in collaborazione con l’ICCRS (Rinnovamento Carismatico Cattolico Internazionale), Canção Nova, la Comunità Shalom, la Fraternità Cattolica delle Comunità e Associazioni Carismatiche di Alleanza, il Movimento per un Mondo Migliore, il Rinnovamento nello Spirito Santo e l’Unione Apostolica del Clero.

  Hanno partecipato a questo incontro ca. 4.000 sacerdoti, diaconi e seminaristi assieme ad un migliaio di religiosi, religiose e laici, provenienti da 70 nazioni dei cinque continenti, oltre a migliaia di persone di tutto il mondo che l’hanno seguito attraverso la trasmissione televisiva e altri mezzi di comunicazione.

  Il programma proponeva una carrellata di espressioni artistiche – coreografie, poesia, canzoni –, coordinate dal gruppo musicale femminile “Gen Verde”. Tali performances, oltre a veicolare già in sé un messaggio “alto”, facevano da cornice a brevi approfondimenti teologici e pastorali proposti da diversi vescovi e alle toccanti testimonianze di sacerdoti di tutto il mondo che si susseguivano sul palco, in sintonia con le parole videoregistrate del Papa che introducevano ognuna delle sessioni del convegno.

  All’insegna del titolo “Sacerdoti oggi”, la serata affrontava, in altrettante sessioni, tre dimensioni fondamentali per un ministero all’altezza dei tempi: “Uomini di Dio – icone di Cristo”; “Fratelli tra fratelli nell’unico popolo”; “Profeti di un mondo nuovo”.

  Il convegno costituiva un’espressione e una conferma di quanto la testimonianza di coerenza evangelica e la vita di comunione in ambito sacerdotale, suscitata attraverso i carismi presenti nella Chiesa, in particolare i “nuovi“ carismi, possano diventare un dono per l’oggi della Chiesa e del mondo.

Tutte le esperienze narrate nascevano, come si vedrà dalla lettura, dall’impegno di affrontare le situazioni della propria vita e le spesso inedite sfide del nostro tempo con la concretezza e creatività del Vangelo, potenziate da quell’unità che fa sperimentare la presenza del Cristo Risorto. Solo un tale atteggiamento è in grado di realizzare la missione che il Papa aveva pochi giorni prima affidato a ciascuna comunità ecclesiale: «ogni situazione di indebolimento e di morte, mediante la forza dello Spirito Santo sia trasformata in occasione di crescita e di vita» (ai sacerdoti, seminaristi e religiosi, Fatima, 12.5.2010).

Momenti importanti sono stati gli interventi incoraggianti e pregni di speranza del Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, e del card. Claudio Hummes, allora Prefetto della Congregazione per il Clero, del quale abbiamo raccolto non solo il testo da lui preparato in anticipo ma anche le parole spontanee formulate sul momento.

  Le numerosissime impressioni scritte raccolte al termine del convegno tra i sacerdoti e laici presenti, di cui trascriviamo una sintesi alla fine del numero, testimoniano la certezza che l’“autoriforma della Chiesa”, che il Vaticano II auspicava e di cui oggi si sente fortemente l’esigenza, può diventare realtà per una nuova primavera ecclesiale, a servizio di un mondo sempre più umano perché più in linea con il progetto di Dio.

  Abbiamo completato il quaderno con le risposte del Papa alle domande dei sacerdoti durante la Veglia in Piazza S. Pietro (10 giugno) e la sua Omelia durante la Concelebrazione con cui, sempre in Piazza S. Pietro, si è concluso l’Anno sacerdotale (11 giugno). Era nostro desiderio offrirle assieme a questi Atti, non soltanto come segno di comunione, ma anche per la profondità e attualità dei loro contenuti e la loro dimensione programmatica.