Cristianesimo e società
Il Vangelo contiene dei valori
sociali che i cristiani non possono esimersi di “gridare dai tetti”: non solo
perché hanno a che vedere con il centro del messaggio evangelico, e quindi con
la sua credibilità e rilevanza, ma anche perché si tratta di realtà dove si
gioca il futuro dell’umanità.
Se è vero, com’è stato
simpaticamente detto nella conferenza stampa di presentazione della Caritas
in veritate (CV), che “si tratta di un’enciclica non di
un’enciclopedia”, per cui non si può pretendere che analizzi e offra risposta a
tutti i problemi umani, allo stesso tempo è innegabile che essa affronta con
coraggio uno spettro enorme di realtà sociali che travagliano il mondo.
Il nucleo dell’enciclica si trova
in una tematica particolarmente cara all’attuale Pontefice: l’articolazione tra Logos e Agape, tra verità e amore come dice appunto il titolo
medesimo. Per il primo dei due aspetti, cioè il Logos, chi ha letto
precedenti pubblicazioni e interventi del teologo Ratzinger sarà d’accordo nel
riconoscere l’importanza che ad esso attribuisce e la profondità con cui
l’affronta1. Allo stesso tempo, per rilevare la centralità che assegna alla
carità, basterebbe ricordare quella che è stata la sua prima enciclica: Deus
caritas est.
Un uomo di cultura commentava che
questo Papa propone costantemente ai cristiani e al mondo una “spiritualità
aletheica” (aletheia in greco: verità), fondamentale e necessaria
specialmente per la nostra epoca dove crollano le certezze, si smarriscono i
punti di riferimento valoriali e il significato trascendente dell’esistenza2.
Insieme a ciò e inseparabilmente – come non potrebbe essere altrimenti dal
punto di vista cristiano –, si rinviene nel suo pensiero una “spiritualità
agapica”. Una frase per tutte della CV che riflette e sintetizza il
nesso tra queste due dimensioni: «Il fare è cieco senza il sapere e il sapere è
sterile senza l’amore. (…) Non c’è l’intelligenza e poi l’amore: ci sono l’amore
ricco d’intelligenza e l’intelligenza piena di amore» (n. 30).
Non potendo ovviamente commentare
tutti gli argomenti affrontati dall’enciclica, abbiamo scelto alcune tematiche
fondanti, pur nei limiti di spazio e con le caratteristiche non specialistiche
della nostra rivista. Offriamo, di seguito, una sintetica presentazione dei
vari contributi.
Considerare la persona come
centro della vita sociale è una realtà ben presente nella dottrina sociale
della Chiesa, che la nuova enciclica reitera: «L’uomo infatti è l’autore, il
centro e il fine di tutta la vita economico-sociale» (CV 25; GS 63). Eppure c’è in questo documento un’angolazione per certi versi nuova e
originale: afferma chiaramente un’antropologia trinitaria. A mostrare
questo asse portante, questa chiave di lettura della CV – pur senza
negare altre idee-forza3 – è stato dedicato uno degli articoli di fondo. Se non
si percepisce questa prospettiva di una socialità comunionale-trinitaria, si
rischia di attribuire all’enciclica una valenza piuttosto “spirituale”, fondata
in atteggiamenti ideali ma tutto sommato inoffensivi, senza cogliere fino in
fondo l’importanza e la portata “sovversiva” della dinamica sociale che essa
propone.
Nello stesso senso, non poteva
mancare nel nostro approccio all’enciclica il rilievo degli aspetti singolari
della “logica economica” che essa presenta. Si direbbe una sorta di
rifondazione economica (basata sul dono, la gratuità, la fraternità, la
reciprocità, in profonda solidarietà con gli ultimi…), riferita non soltanto al
terzo settore, al non profit, al volontariato, ma a tutta la società, e non
solo a livello micro o locale, ma globalizzato, mondiale4. Al fine di offrire
una visione di più ampio respiro abbiamo affrontato questo aspetto in due
articoli diversi: uno a partire dall’Europa e l’altro dall’ottica dei Paesi
poveri del mondo. Particolarmente significativo il raffronto di questa tematica
con l’Economia di Comunione lanciata da Chiara Lubich, di cui presentiamo
alcuni tratti fondamentali attraverso frammenti del suo discorso tenuto in
occasione della Laurea honoris causa in economia e commercio,
conferitale dall’Università Cattolica di Milano.
Dopo un saggio sui risvolti
pedagogici del documento, che vanno ben al di là dei riferimenti espliciti a
questa disciplina, la seconda parte del numero che presentiamo, una buona metà,
è dedicata a concrete esperienze di vita attinenti a diversi aspetti
dell’enciclica. Seguiamo con ciò lo stile permanente della nostra rivista, dove
si vuole che studio e sperimentazione, teoria e prassi, camminino sempre
insieme in modo proporzionale.
In pochi altri campi ciò è così
importante come in quello sociale. Perché se da una parte, com’è stato detto,
la dottrina sociale potrà diventare sempre più audace e propositiva nella
misura in cui sia sostenuta e stimolata dall’esperienza autenticamente
evangelica dei cristiani, è questa a sua volta che può illuminare e far
apparire non utopistici né irrealizzabili i grandi principi e valori enunciati.
Enrique Cambón
1) Vedi ad es. i suoi dialoghi con J. Habermas (Ragione e fede in dialogo, Marsilio, Venezia 2005), e con P. Flores D’Arcais (Dio esiste?, supplemento a “MicroMega” 2 [2005]).
2) Significativa la descrizione di ciò che si avverte sempre di più nel mondo d’oggi, del sociologo A. Touraine, il quale nell’introduzione alla sua opera “La globalizzazione e la fine del sociale” (Il Saggiatore, Milano 2008) dice: «abbiamo l’impressione che il vecchio mondo stia andando in frantumi e niente possa sostituirlo», per cui abbiamo bisogno di sottrarci «alla sensazione angosciante della totale perdita di significato».
3) J. Morán, Riflessioni sulla Caritas in veritate. I fondamenti antropologici, in “Nuova Umanità” XXXI (2009/6) 186, pp. 727-736; V. Araújo, Caritas in veritate: lo sviluppo è radicalmente “questione antropologica”, ivi, pp. 715-726; Forum: La Caritas in veritate di Benedetto XVI, in “Sophia” 2 (2009), pp. 194-245; Aa.Vv., Amore e verità. Commento e guida alla lettura dell’Enciclica Caritas in veritate, Paoline, Milano 2009; G. Campanini (a cura di), Linee guida per la lettura della Caritas in Veritate, Dehoniane, Bologna 2009; La speranza dei popoli. Lo sviluppo nella carità e nella verità. L’enciclica sociale di Benedetto XVI letta e commentata da Mario Toso, LAS, Roma 2009.
4) Cf S. Zamagni, Economia ed etica. La crisi e la sfida dell’economia civile (intervista di N. Curci), La Scuola, Brescia 2009 (spec. il primo cap.: «Fraternità, dono, reciprocità nella Caritas in Veritate»).