Il vero cuore dell’ecumenismo

 

Una domanda al card. Walter Kasper: «Cosa è l’ecumenismo spirituale?»

 

«Che l’ecumenismo spirituale sia il vero cuore dell’ecumenismo lo ha sottolineato il Concilio Vaticano II ed è anche mia personale convinzione. Perché l’unità nella Chiesa non è qualcosa che noi possiamo fare o organizzare a tavolino. L’unità nella Chiesa è un dono, un regalo che ci viene dall’Alto. E perciò ecumenismo significa fare propria la preghiera di Gesù, affinché tutti siano una sola cosa. Ecumenismo significa chiedere questo dono nel nome di Gesù. Vuol dire pregare e celebrare insieme – se non l’eucaristia – certamente la Parola di Dio, anche nei tempi liturgici e nelle festività comuni. Significa che possiamo collaborare nella diakonía, cioè nel servizio agli altri in campo sociale ed educativo. Ci sono molte cose che possiamo fare insieme, ma soprattutto ora – dopo questo Sinodo sulla Parola di Dio – è molto importante leggere, meditare e pregare insieme la Bibbia. Sulla Parola di Dio ci siamo divisi e sulla Parola di Dio dobbiamo di nuovo riunirci. Il Sinodo sulla Parola di Dio mi è sembrato fondamentale per un ecumenismo realistico. È un ecumenismo in senso spirituale – ribadisco – perché tutte le iniziative che si possono e si devono fare daranno frutto soltanto se provengono da una più profonda realtà spirituale: l’unità con Cristo. Quanto più siamo riuniti con Cristo, tanto più saremo riuniti anche con gli altri».

 

 

 

In Paulus, n° 7, gennaio 2009.