Fare incontrare Gesù vivendo l’unità tra noi

di Hannelore Becker e Christiane Kramp



Dalla Germania un’esperienza di catechesi ai fanciulli. Le catechiste cercano di vivere tra loro il messaggio evangelico che trasmettono ai ragazzi. Così li preparano prima alla comunione con la Parola e poi alla comunione con l’Eucaristia. Ce ne parlano Hannelore Becker e Christiane Kramp che operano nell’unità pastorale di St. Marien a Saarburg-Beurig, diocesi di Treviri.



Hannelore Becker: Fin dal 2005 tre parrocchie, fra cui la nostra, formano un’unità pastorale con un solo sacerdote.

Ogni anno circa 50 bambini si preparano alla prima Comunione nelle loro rispettive parrocchie seguiti da una ventina di catechiste, che il parroco ha cura di preparare bene per poi affidare ad ogni coppia di catechiste un gruppo di 5-7 bambini.

Noi da un paio d’anni avevamo aderito alla spiritualità dell’unità e il sacerdote ci ha coinvolte in questa attività, affidandoci la formazione delle catechiste, perché la catechesi fosse fatta con Gesù in mezzo a noi ed i bambini fossero aiutati a sperimentare la realtà viva della comunità cristiana: essere «un cuor solo ed un’anima sola».

Christiane Kramp: Il nostro lavorare insieme è partito da questa domanda: «Cosa è importante per noi due, per le catechiste e per i bambini?». Per noi la cosa più importante era che la catechesi fosse frutto non solo di studio, ma dell’unità tra noi e con le catechiste.

Dopo aver elaborato con questo spirito il programma nella sua globalità, abbiamo seguito le catechiste durante tutto il periodo, costruendo con loro il programma in varie tappe.

Per i ragazzi si organizzava un weekend di 2-3 giorni insieme: avevamo capito che questa convivenza vale più che 20 lezioni piuttosto teoriche.

Hannelore Becker: Abbiamo aiutato le catechiste e i bambini a trovare nei testi biblici le fonti dove conoscere e incontrare Gesù.

Qualche esempio:

1) Gesù dentro di me – Vangelo di Zaccheo.

Gesù disse a Zaccheo: «Voglio venire nella tua casa». Gesù vuole stare nella casa della nostra vita sin dal nostro battesimo. E qui si fa il ricordo del battesimo...

2) Gesù nella Parola – La casa sulla roccia.

Se ho Gesù nel mio cuore, devo ascoltare la sua voce e fare la sua volontà. Riscopro l’ascolto della Parola nella Bibbia, specialmente nel Vangelo della domenica.

3) Gesù nella Eucaristia – «Questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi». I bambini imparano così a riconoscere la presenza di Gesù che diventa per noi Pane eucaristico.

Ogni anno ci venivano idee nuove. Coinvolgevamo i genitori, scrivendo delle lettere per informarli sulle catechesi e proponendo come vivere con i loro bambini un passo del Vangelo.

Al termine delle catechesi si andava in chiesa, sia perché i bambini imparassero come muoversi in questo luogo sacro (segno di croce all’entrata, genuflessione davanti al tabernacolo), sia perché avessero delle spiegazioni sulle varie parti della Chiesa: il battistero, l’ altare, l’ambone…., e per imparare a parlare personalmente e insieme con Dio.

La catechesi era elaborata in modo integrale, così che tutti i sensi erano in azione: non c’era solo da ascoltare, ma anche da vedere, toccare, fare movimenti, cantare...

Abbiamo fatto un corso di quattro o cinque incontri con le catechiste. Avevamo una cura speciale per creare l’atmosfera, preparare la sala ben ordinata e, prima che arrivassero, domandavamo a Gesù il suo Spirito ed il suo Amore.

Per noi era importante accogliere le catechiste così come sono, con i loro problemi e le loro domande, e per riuscirci rinnovavamo ogni volta l’impegno di vivere l’unità tra noi.

Christiane Kramp: Nelle nostre riunioni il parroco dava sempre il benvenuto e introduceva il tema. Noi spesso raccontavamo esperienze della nostra vita. Non era facile per noi aprirci in questo modo, perché non è usuale fare questa comunione. Poi spiegavamo la catechesi da fare ai bambini. In seguito veniva la parte organizzativa, per es. la presentazione dei bambini durante la liturgia, la preparazione alla confessione…

Le catechiste potevano fare le loro domande come pure raccontare le loro esperienze vissute con i bambini. Hanno molto apprezzato queste serate. Una di loro diceva alla fine del corso: «Si sentiva veramente l’amore tra di voi. Così è stato possibile per noi trasmettere questo amore ai nostri bambini».

Hannelore Becker: Il fine settimana serviva per dare la possibilità di fare un’esperienza di Gesù presente nella comuntà, vivendo insieme la vita cristiana nella sua pienezza. Con il “dado dell’amore” trovavamo il motto della giornata. Le ore erano riempite con giochi, lavori manuali, canzoni, passeggiate, meditazione e Messa. I bambini, lavorando in gruppi, ponevano su un grande quadro i loro dipinti e scritti dove raccontavano le loro esperienze di Vangelo vissuto.

Si facevano anche lavori a mano: vassoi per l’acqua benedetta, dadi dell’amore, ecc. I bambini pregavano con le loro parole, ringraziando Gesù.

La comunione tra le catechiste delle diverse parrocchie con noi responsabili è cresciuta molto. E anche il loro contatto con il parroco è diventato più frequente.

Abbiamo guadagnato molti nuovi collaboratori per vari servizi nelle parrocchie, per es. persone che seguono i chierichetti, lettori, cooperatori per una liturgia ben fatta, membri per il consiglio pastorale.

Christiane Kramp: Ora ogni anno i bambini sono invitati ad una settima biblica, tenuta da una ventina di collaboratori e dalle loro catechiste.

Abbiamo fatto molte esperienze in questi anni con i bambini, con le catechiste e tra di noi. La maggior parte sono state esperienze gioiose, anche se le difficoltà non sono mancate. Le abbiamo superate bene, alla luce dell’evento pasquale, con l’amore a Gesù crocifisso e abbandonato.