Fame di Vangelo

Le prospettive globali dell’umanità già da tempo non erano affatto rosee, quando qualche mese fa sono apparse all’orizzonte dense nubi, che, di colpo hanno cambiato lo scenario: dapprima la crisi del petrolio che sta mettendo sempre più alle strette anche le nazioni cosiddette benestanti, e ora quella alimentare che minaccia la sopravvivenza di centinaia di milioni di persone specialmente nei Paesi più poveri, per non parlare della crisi del clima e degli altri problemi dell’ambiente che si erano già andati evidenziando da tempo.

In questa situazione, è urgente agire. Ma è proprio qui che emerge un’altra e radicale crisi. Agire in base a quali principi e, soprattutto, in base a quali consensi? Se fosse stato ancora necessario, la recente Conferenza ONU sulla fame nel mondo a Roma ha messo a nudo la tragica difficoltà della Comunità internazionale ad affrontare con efficacia le sfide che gravano sul nostro futuro.

Occorre oggi urgentemente che dilaghi una logica, che possa suscitare una più vasta, globale solidarietà, capace di ispirare ai singoli e ai popoli una vera equità nei rapporti internazionali e sociali, un paradigma che possa dare “anima” all’esigenza di un’autentica e universale fraternità, in grado di unire armoniosamente gli abitanti di quell’unica casa che è il pianeta terra, senza appiattire le differenze.

Su questo sfondo, risuonano con nuova, sorprendente attualità le parole di Gesù: «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 8, 4). Tutti, in effetti, interiormente siamo sempre mossi da una “parola”, un “verbo”, una logica di pensiero e di azione, ma la questione è: da quale parola? Possono essere emozioni del cuore o idee della mente, spinte  egoistiche o altruistiche, schemi concorrenziali nel modo di rapportarci o favorevoli a un vero incontro fra le persone. Possono essere voci che in ordine sparso salgono da dentro di noi, o convinzioni della mentalità corrente che respiriamo ogni giorno come l’aria; ma può essere anche – se, con un vero atto di libertà, riusciamo a far silenzio dentro di noi – quel Verbo “amore”, ovvero quella logica di comunione e di reciprocità ad immagine del Dio uno e trino, che il Vangelo coniuga in infiniti modi.

Fame di “parola”, dunque, che il Vangelo può saziare. E viene da pensare al cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Van Thuan defunto nel settembre 2002. Da vescovo in carcere, per 13 anni aveva vissuto una drastica purificazione interiore. Uscito dalle catacombe, da vice-presidente e poi presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax, si rendeva conto con rara lucidità quali erano le grandi questioni e le tenebre del mondo di oggi. Sentì, di conseguenza, da profeta che sa guardare lontano, un quasi irrefrenabile impulso di correre per il mondo, non per combattere, denunciare, pianificare, ma per evangelizzare. Era conscio della grande, anche se inconscia fame di Vangelo.

In un simile scenario mondiale, l’assemblea del Sinodo dei vescovi che si terrà nell’ottobre prossimo e che, dopo il precedente Sinodo sull’Eucaristia, avrà per tema proprio la “Parola”, è di una rilevanza tutta particolare. Sia permesso dar voce a questo proposito a un esperto della Parola fuori dell’ambito strettamente cattolico romano. Ha scritto Martin Lutero nel 16° secolo: «Florente enim Verbo Dei omnia florent in Ecclesia – Se fiorisce la Parola di Dio, tutto fiorisce nella Chiesa». Viene oggi da parafrasare: «Se fiorisce la Parola, tutto fiorisce nella famiglia umana».

Sta a testimoniarlo, per fare solo un esempio, la reazione dell’associazione dei giovani industriali in un recente convegno a Frosinone, durante il quale è stata presentata l’economia di comunione, notoriamente ispirata al principio della comunione dei beni come testimoniato negli Atti degli Apostoli, ma tradotto in termini laici e di scienza economica. Assieme alla nuova presidente nazionale, hanno visto in questa proposta una risorsa importante per la riflessione futura dell’associazione.

È con tali convinzioni che in questo numero di gen’s offriamo ai nostri lettori buona parte degli interventi presentati al Convegno di vescovi amici del Movimento dei focolari che, rifacendosi alla tematica del Sinodo, si è svolto dal 23 al 29 febbraio scorso a Castel Gandolfo (Roma). Dai contributi emerge una comprensione insieme ecclesiale e “laica” della Parola, un approccio non solo liturgico e spirituale, ma “vitale”, dal quale molto dipende il futuro della Chiesa al servizio dell’umanità del nostro tempo.

H.B.

 

 

 

 

 

 

 

Avviso ai lettori

Ci scusiamo con le nostre lettrici e i nostri lettori per il lungo silenzio di gen’s che ci ha procurato però il piacere di ricevere varie telefonate in redazione. Non avevamo avuto modo di avvertire che il quaderno speciale su d. Silvano Cola era da contare anche come primo numero di questo anno e che il numero due è stato sostituito con l’invio del numero unico di Città nuova dedicato a Chiara Lubich. Dopo l’attuale fascicolo che, per non interrompere la numerazione ordinaria, porta i numeri 1-2, è prevista, per quest’anno, la pubblicazione di altri due fascicoli della rivista. Ringraziamo di cuore per i segni di stima dei nostri lettori.