Alcuni effetti della presenza di Gesù in mezzo ai suoi

La dottrina di Chiara Lubich sulla presenza del Risorto dove due o tre sono riuniti nel suo nome, partendo da alcuni scritti dei Padri della Chiesa, messi a confronto con l’esperienza del Movimento dei focolari. Riportiamo qui solo alcuni stralci tratti dal suo libro: “Scritti spirituali/3”.

Gesù in mezzo è salvezza nelle situazioni difficili

Gesù in mezzo è la salvezza e la possibilità di vita del Movimento, dove le condizioni esterne ne ostacolano la libertà di sviluppo, o per la presenza di religioni intolleranti della nostra, o per l’ambiente scristianizzato da un materialismo di idee o di costume, o per l’assenza completa – come nei paesi non cristianizzati – della conoscenza di Gesù. Là le nostre case sono il luogo di ritrovo e Gesù in mezzo le fa chiese. Queste circostanze ci riportano alla situazione della Chiesa delle origini.

Nelle Costituzioni Apostoliche, che sono la più importante raccolta giuridico-liturgica dell’antichità cristiana, sta scritto infatti: «Se (a causa dei non credenti) non è possibile radunarsi né in una casa né in una chiesa, ciascuno salmeggi, legga (le Scritture), preghi in casa sua, specialmente in due o tre insieme: “poiché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”» (PG 1, 1138).

E Tertulliano nel De fuga in persecutione scrive: «Non puoi accorrere alle singole (riunioni)? per te anche in tre ci sia la Chiesa» (PL 2, 142).

E Teodoro Studita ammonisce: «Fratelli e Padri, Dio ci ha accordato un sommo beneficio nell’essere perseguitati per causa sua, così come dice nei Vangeli: “Beati quelli che soffrono persecuzione a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.

Però dobbiamo badare che, andando incontro ad una vita indegna di beatitudine – cioè non evangelica –, non abbiamo la persecuzione come punizione.

Chi è perseguitato dunque prima di tutto deve non vivere da solo, ma anzi convivere con un altro fratello, poiché “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”, dice il Signore» (PG 99, 622).

 Gesù in mezzo garantisce, per Teodoro, autenticità di vita secondo il Vangelo.

Gesù in mezzo ci unisce anche se lontani

Atanasio applica Mt 18, 20 anche a coloro che sono distanti, ma uniti spiritualmente. Questo è di grande gioia per noi.

«Sebbene ci separi la distanza, tuttavia... il Signore... ci riunisce spiritualmente mediante la concordia e il vincolo della pace. Mentre abbiamo questi sentimenti ed eleviamo  le medesime preghiere, nessuna distanza ci può dividere poiché il Signore ci unisce e ci lega strettamente insieme. Infatti, dove due o tre si riuniscono nel suo nome egli stesso è presente in mezzo a loro, come ha promesso» (PL 26, 1397-1398).

Gesù in mezzo e l’unità con la Chiesa intera

C’è un fatto misterioso e meraviglioso della nostra vita ideale: chi è stato a convincerci sempre, senza il minimo dubbio, che tutto ciò che facevamo aveva valore se in unità con la Chiesa gerarchicamente costituita? Chi è stato a stamparci nel cuore che la Chiesa ci è sempre stata madre, anche quando qualcuno, non esperto in Opere di Dio, lo poteva dubitare, e che quindi la nostra vita doveva svolgersi come quella di figli di questa madre? Chi è stato a dar valore a Gesù in mezzo che cercavamo di avere in tutte le nostre riunioni, se non la fede e la convinzione che Egli era lì in mezzo a noi perché il nostro piccolo gruppo era unito alla grande Chiesa e ai suoi pastori?

Pensandoci ora, pensando all’età che avevamo, ci vengono le vertigini. Avremmo potuto sbagliare mille volte su questo punto, ma non si è sbagliato mai. Resta da dire che Colui che ci ha guidato così è stato lo Spirito Santo. Anche su questo punto i Padri confermano con forza la linea da noi tenuta.

Cipriano dice: «E non s’ingannino alcuni – con una interpretazione che le svuoti di significato – circa le parole del Signore: “dove due o tre saranno riuniti nel mio nome, io sarò con loro”... (Gesú) ci insegna così che dobbiamo essere sempre e strettamente uniti fra noi.

Ebbene, come può essere in accordo con un altro chi non è in accordo col corpo della stessa Chiesa e con l’intera comunità dei fratelli? In che modo possono radunarsi due o tre in nome di Cristo, quando si sa che essi si sono separati da Cristo e dal suo Vangelo? Infatti, non noi da essi, ma essi da noi si sono allontanati; poiché le eresie e gli scismi sono venuti fuori dopo, sono stati essi ad abbandonare la fonte e l’origine della verità, fondando per sé diverse conventicole.

Ma il Signore parla della sua Chiesa, parla a quelli che sono nella Chiesa: se costoro sono concordi, se come ha prescritto e raccomandato, due o tre pregano radunati, sì, ma unanimi, essi otterranno dalla maestà di Dio quanto chiederanno...

Dunque, quando fra i suoi precetti dice: “Dove saranno due o tre, io sarò con loro”, non divide gli uomini dalla Chiesa, Lui che ha istituito e formato la Chiesa... » (PL 4, 524-525).

Gesù in mezzo a noi, fratello tra i fratelli, maestro, guida, conforto, luce: nulla da invidiare a coloro che lo ebbero vicino in Palestina. Tutto da sperare da questa sua ultrastraordinaria promessa. Principio d’incendio divino nel mondo dovunque Egli si trova: Lui che ha detto: «Fuoco son venuto a portare sulla terra» (Lc 12, 49). Abbiamo un immenso tesoro, abbiamo il tesoro; lasciamo tutto per possederlo: ci donerà il Paradiso in terra e nell’aldilà.

Chiara Lubich