Che la varietà manifesti l’unità

A questo punto l'orizzonte si allarga e il nostro sguardo di pastori abbraccia il vasto universo in cui si è articolato il laicato della Chiesa in Italia, specialmente nel periodo postconciliare.

Seguiamo con premuroso affetto tali articolazioni del laicato, abituati ormai ad identificarle con i termini di associazioni, movimenti e gruppi, ben sapendo che «la varietà nella Chiesa non solo non nuoce alla sua unità, ma, anzi, la manifesta». A tali articolazioni rinnoviamo il nostro apprezzamento e incoraggiamento, in sintonia con le direttive impartite dal ricco magistero del Santo Padre Giovanni Paolo II, da noi vescovi profondamente condiviso.(…)

Ricchezza e varietà dei doni

L'esperienza aggregativa dei laici ha da sempre però i caratteri della ricchezza e della varietà. Nel passato ha prodotto tante forme significative di itinerari formativi e di presenze nella società, che continuano a dare frutti e che non vanno dispersi. Oggi la Chiesa si arricchisce anche di nuove realtà, che contribuiscono a una nuova stagione della sua vita. Essa è il frutto maturo della libertà riconosciuta ai fedeli laici nel contesto dell'ecclesiologia di comunione e rappresenta nello stesso tempo la risposta alla varietà di carismi che lo Spirito suscita per rispondere alle istanze emergenti dalle situazioni storiche in continuo divenire. Grazie a tali carismi l'intera comunità trova forme nuove con cui sostenere, in particolare, il proprio compito di evangelizzazione.

A servizio dell’unità nella Chiesa

Molteplicità e varietà delle aggregazioni, per non dare luogo a dispersione o contrapposizione, esigono complementarietà  e convergenza nel partecipare responsabilmente alla missione della Chiesa di portare il Vangelo di Cristo come fonte di speranza per l'uomo e di rinnovamento per la società. Le aggregazioni attuano ciò concretamente con l'impegno a convergere nelle scelte pastorali della Chiesa in Italia e della propria Chiesa particolare, al cui piano pastorale offrono il contributo della loro esperienza con la peculiarità del proprio stile comunitario. Esprimiamo, perciò, il nostro incoraggiamento alla Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali per il cammino intrapreso al fine di rendere più organico e più coordinato il lavoro apostolico, formativo, missionario delle aggregazioni stesse.

Ricordando come Gesù, nell'intimità del dialogo e nello spezzare il pane eucaristico, svelò il suo volto ai due discepoli di Emmaus, indicando l'Eucaristia come sorgente e paradigma della costitutiva unità di fede e di amore della Chiesa, sproniamo tutti i fedeli laici a trovare in quel Mistero la ragione e la forma di una profonda comunione da realizzare quotidianamente e testimoniare al mondo: un'autentica regola di vita; una loro precisa identità; una sola supplica, un solo Spirito, una sola speranza nella carità, nella gioia pura e santa. Tutti riuniti in un solo tempio di Dio, attorno a un solo altare, nell'unico Gesù Cristo*.

 

* Fare di Cristo il cuore del mondo, Lettera della Commissione episcopale CEI per il laicato, III, 10(27/03/2005).