In dialogo con un gruppo di comunicatori protagonisti di una nuova esperienza  mediale

 

NetOne, un’altra comunicazione

di Claudio Mantovano

 

Sono sei gli operatori dei media che formano la cosiddetta “commissione centrale” di NetOne, la nuova realtà associativa del Movimento dei focolari che opera nel mondo della comunicazione: Nedo Pozzi (pubblicista e scrittore), Carla Cotignoli (giornalista radiofonica), Paolo Crepaz (giornalista sportivo), Mariarosa Logozzo (informatica), Lella Siniscalco (regista e critica televisiva), Michele Zanzucchi (giornalista e studioso dei media). Li abbiamo intervistati per sapere cos’è NetOne, da dove arriva e dove vuole arrivare.

Una iniziativa
del Movimento dei focolari

GEN’S: Cominciamo subito col nome. Cosa vuol dire NetOne e quando è nata?

NetOne, che significa “rete uno”, – inizia Nedo Pozzi – è il nome breve di quella che noi chiamiamo «inondazione dell’ideale dell’unità nei mezzi di comunicazione sociale», un titolo troppo lungo per il linguaggio sintetico di oggi.

Come forse alcuni lettori sanno, Chiara Lubich adopera il termine “inondazione”1 per definire sinteticamente l’azione dell’ideale dell’unità nei vari campi professionali.

NetOne è nata nel giugno 2000, al termine di un importante congresso sui media, nel quale Chiara Lubich fece un discorso che per noi è la sorgente e il fondamento di questa esperienza.

I media: ricchezza o problema?

GEN’S: Oggi i media sono una realtà ingombrante. Come mai? Lo chiediamo a Lella Siniscalco.

Noi tutti sappiamo come i media rappresentano oggi, da una parte una grande ricchezza per l’umanità, dall’altra un problema sempre più grave. Perché? I motivi sono molti e complessi. Possiamo sintetizzarli in uno solo: ci sembra che i media non siano usati per la loro intima potenzialità, che è favorire l’unità di tutti gli uomini e la fratellanza universale, ma per interessi di parte, di un uomo su gli altri, di un gruppo o una nazione sul resto del mondo.

In quel discorso del congresso 2000, Chiara invece fece una considerazione bellissima: analizzando come il Movimento aveva usato i media dal 1943 ad oggi, mise in luce che c’era una linea nuova, un modo ideale di comunicare. Noi ci riconosciamo in quella linea. Così è nata NetOne.

GEN’S: Quale messaggio porta?

Che una autentica comunicazione, nei media, nasce solo dall’amore: per la persona che si intervista, ad esempio, presentandola con rispetto e non tradendo il suo pensiero; o per la realtà di cui si parla, essendo attenti alla complessità delle situazioni ed evitando distorsioni ideologiche; e, ancora, per il fruitore della comunicazione, esprimendosi con discorsi chiari ed esaurienti, senza ricorrere a volgarità e a immagini violente.

Questi sono solo alcuni brevi spunti, dai quali ognuno può misurare la distanza rispetto alle idee e alle dinamiche attuali dei media.

Formazione e rapporti

GEN’S: Paolo Crepaz, cosa avete incominciato a fare?

Per prima cosa abbiamo cercato subito di vivere noi insieme, questa linea controcorrente. Tanti di noi che da anni operavano già nei media, hanno cominciato ad alzare la testa, a cercarsi, per prendere  coscienza e diffondere questa nuova cultura.

Primo strumento di diffusione è la nostra stampa. Abbiamo iniziato una piccola rubrica su “Città Nuova” (si chiama “Brevi Media” ed è curata da me), piccola ma che vuole essere un segno, un seme di questa nuova vita. Ma è tutta la nostra stampa ed editoria che ne è testimonianza, da tanti anni…

GEN’S: Mi sembra che facciate anche incontri periodici…

Sì – interviene Mariarosa Logozzo – a un certo punto ci è stato chiesto di incominciare a Roma una specie di corso di formazione per tutti gli amici interessati all’idea e che lo desiderano. Ecco allora che ogni mese ci troviamo a riflettere su un punto della spiritualità dell’unità, con l’aiuto di una delle prime compagne di Chiara. Poi uno di noi ne fa l’applicazione alla vita professionale. Seguono alcune esperienze concrete e un lungo ricco dialogo che dice la gioia e la preziosità di questo ritrovarsi insieme.

La radice di questa scuola è stato Guglielmo Boselli, tra noi noto come Guglia, da decenni direttore del periodico “Città Nuova”. Nel primo incontro di questo corso tenne una magistrale lezione su “Dio Amore e la comunicazione”. Poi è volato subito in cielo, dove per noi resta l’angelo protettore.

GEN’S: Chi partecipa a questi incontri?

Partecipano in genere da 50 a 100 persone: giornalisti della carta stampata e della TV, registi, scrittori, sceneggiatori, fotografi, informatici, studiosi e studenti dei media, produttori, eccetera… È per noi una esperienza interessante, perché è una vita che cresce e si diffonde.

Poi, durante il mese i rapporti vanno avanti… Si vede che sta per nascere qualcosa di nuovo, si risveglia in molti la purezza della vocazione originaria, ci si trova dentro nuova forza e insieme la speranza di poterla vivere questa vocazione, al di là dei pesanti condizionamenti che troviamo.

C’è un fervore di idee e di progetti che coinvolge tutti e si comincia a studiare e a riflettere su nuovi paradigmi mediali; stanno nascendo piccole società di produzione per programmi di fiction e documentari TV, per cinema eccetera… E i componenti del gruppo ormai vanno ben al di là della città di Roma.

Una rete che si estende

GEN’S: Insomma, è una realtà che cresce…

NetOne, appunto, è una rete – commenta Michele Zanzucchi – e come tale si va estendendo in tante parti del mondo. Ed ecco appunto la nascita di alcuni gruppi in altri paesi, in genere in occasione di viaggi di qualcuno di noi in nazioni dove la vita dell’ideale dell’unità tra persone impegnate nei media crea le premesse per poter iniziare questa esperienza: così ad Algeri, Beirut, Trento e, recentemente, Madrid. Sono realtà appena nate, ma che già cominciano a muovere i primi passi.

GEN’S: Interessa tutti i campi della comunicazione?

Proprio tutti – continua Michele – perché infatti un’altra novità che è venuta in luce quest’anno è lo sviluppo del mondo del cinema e della fiction, quella che noi chiamiamo “dimensione Hollywood”.

Nel mese di agosto 2002 una delegazione di NetOne, composta da Marco Aleotti (regista televisivo), Marc Rhuse di Melbourne (produttore cinematografico) e dal sottoscritto, ha partecipato ad un convegno promosso dai nostri di Hollywood, un gruppo di operatori del mondo del cinema che era stato qui al congresso di giugno 2000. Stanno nascendo prospettive nuove.

Sembra che in questo campo stia finendo l’inverno e cominciando una timida ma promettente primavera. Tanti dei nostri nel settore si stanno muovendo, in varie parti del mondo, e le sinergie si moltiplicano. C’è grande speranza.

GEN’S: Prospettive imminenti?

Questo anno nel Movimento dei focolari – riprende Paolo Crepaz –  l’abbiamo dedicato all’approfondimendo dell’aspetto della comunicazione ed abbiamo progettato un secondo grande Congresso sui Media, che avrà luogo nell’autunno 2004.

Abbiamo iniziato da subito la preparazione, che avrà una tappa importante nel giugno prossimo: un incontro su invito per 150 operatori e studiosi dei media, al fine di mettere a punto i contenuti ed il programma del congresso.

Vorremmo che fosse un grande appuntamento, per leggere il cammino fatto e aprire gli occhi sulle prospettive future, che sono veramente stimolanti per tutti noi. È già iniziato un intenso scambio di idee tra tutti i nostri di NetOne, con un confronto appassionato e creativo.

Cultura per la fratellanza

GEN’S: Un’impressione finale?

Ci sembra che Maria – conclude Carla Cotignoli – abbia fretta di appropriarsi anche di questo mondo che finora, in buona misura, pare in mano ad altri… L’importante è che tutti ci crediamo ed ognuno faccia la propria parte: sia chi ha i talenti e i mezzi per essere operatore dei media, sia chi ne è soltanto un fruitore. Già si intuisce quale potenzialità scaturirà quando si svilupperà proprio tra operatori dei media e utenti una unità dinamica, con comunicazione di proposte e critiche.

Ognuno di noi cerca di essere cosciente di avere una grande responsabilità per contribuire a creare, vivere e diffondere una nuova cultura nella comunicazione, una cultura che ponga le premesse al nascere di una fratellanza universale. Per chi ci sta, abbiamo creato anche un sito apposito, proprio per condividere tutto e cementare l’unità tra di noi. Il nome del sito è www.netone.flars.net. L’indirizzo e-mail: netone@flars.net.

a cura di Claudio Mantovano

 

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1)    Chiara Lubich usa l’espressione “inondazione”, rifacendosi ad un brano di san Giovanni Crisostomo che, in un suo commento al Vangelo di Giovanni (Omelia 51), parla dello Spirito Santo come «Acqua viva, perché opera senza interruzione» e «zampillante per indicare un’inondazione».