Testimoniare Dio anche col canto

a cura di Vincenzo Chiarle

Cosa può capitare in una piccola parrocchia di montagna se viene toccata da una ventata di Spirito Santo? Anche con pochi mezzi la vita del Vangelo s’irradia e produce frutti di autentica santità. È avvenuto a Vallo Torinese (Italia), dove l’esempio di Maria Orsola Bussone continua ad attirare l’attenzione di tanti giovani.

 

Una divina avventura

Don Vincenzo Chiarle: Nel giugno 1967 quarantaquattro persone di Vallo Torinese (Italia) partecipano al loro primo Congresso del Movimento parrocchiale a Rocca di Papa. Inizia la rivoluzione evangelica che cambia il volto della nostra comunità parrocchiale e di quelle dei paesi vicini.

La parrocchia si apre ad un più concreto ed intenso impegno nell’apostolato: contatti con altre comunità parrocchiali, gruppi giovanili, incontri con sacerdoti, seminaristi, comunità religiose e diocesane.

Nasce un gruppo di giovani, fra cui spicca Maria Orsola, per testimoniare e portare al mondo giovanile la scoperta fatta che Dio è Amore, che è bello vivere insieme il Vangelo per essere Chiesa come lo erano state le prime comunità cristiane. Formano un complesso musicale, il complesso “Gen 70”.

Dare “Gloria a Dio” era il primo impegno per tutti e Maria Orsola cantando da solista ne era espressione.

Chiara Lubich il 28 ottobre 1969 invia in parrocchia questa lettera: «Carissime Gen, questa è la Parola di vita che, come desideravate, ho scelto per voi: “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio” (Lc 12, 8)». 

Maria Orsola muore in un campo scuola parrocchiale a Venezia l’anno seguente, il 10 luglio 1970, a quindici anni. Il 22 luglio Chiara stessa ci invita a guardare a lei quale «Gen realizzata in Cielo, come luce sul candelabro, come città posta sul monte», e afferma: «Ora la parrocchia di Vallo Torinese e tutti i Movimenti parrocchiali nel mondo hanno una protettrice in cielo». Nel 1996 è stato avviato dalla Chiesa il processo di canonizzazione.

Certi della protezione di Maria Orsola, il complesso musicale ha continuato da allora ad animare con canti sia gli incontri con gruppi ospitati in parrocchia, sia le giornate interparrocchiali che regolarmente fino ad oggi si susseguono nel nostro Centro parrocchiale. Sinora sono state accolte più di centomila persone.

 

Il complesso “Maria Orsola”

Sara Giachetti:  In una lettera del 30 agosto 1972 Chiara scrive a don Vincenzo: «Colgo l’occasione per dire ai Gen di Vallo che ho scelto per il loro complesso il nome “Maria Orsola”. Così lei, più di prima, sarà con i Gen di Vallo a testimoniare col canto la gioia di essere figli di Dio».

Gli anni 80 sono stati ricchi di occasioni di piccoli spettacoli, non solo in varie parti d’Italia, ma anche in Europa. I più adulti tra noi ricordano particolarmente gli spettacoli fatti in Baviera e anche a Berlino Est nel periodo comunista.

Dopo 30 anni, nel 1998, nasce il recital “Oltre il limite”. Attraverso canti, balli e dialoghi, vogliamo continuare a trasmettere non soltanto quella che è stata la testimonianza di Maria Orsola, ma anche il nostro impegno quotidiano a vivere il Vangelo, seguendo il suo esempio nell’affrontare le difficoltà che incontriamo a scuola, al lavoro, in famiglia, credendo all’amore di Dio per ognuno di noi e sapendo che Lui non ci abbandona mai.

Vogliamo, con  Maria Orsola, fare nostro il suo desiderio: «Sarei disposta a dare la vita perchè i giovani capiscano quanto è bello amare Dio». Certamente, non possiamo donare agli altri questa vita se noi per primi non la viviamo.

Ognuno di noi cerca di fare propri quei brani tratti dal diario di Maria Orsola che durante lo spettacolo vengono recitati. Ma non sempre è facile vivere così; anche durante le prove e prima dello spettacolo, spesso ci sono degli ostacoli: stanchezza, preoccupazioni personali, giudizi, incomprensioni che portano a chiuderci in noi stessi e a scoraggiarci. Però poi ci ricordiamo che l’importante è ricominciare insieme e andare “oltre il limite” del nostro egoismo e delle nostre debolezze.

 

Una ventata di primavera dello Spirito

Mario Casale:  Il 30 settembre 2000, ad esempio, dovevamo essere in una cittadina vicino a Piacenza per l’inaugurazione del nuovo Centro parrocchiale intitolato a Maria Orsola. Mirko, il nostro tastierista, la notte precedente viene ricoverato in ospedale. Come fare a sostituirlo? Si è messa in moto tra noi una ricerca fantasiosa e abbiamo trovato chi suonasse al posto suo. I canti sono stati provati sul pullman durante il viaggio di andata. Lo spettacolo è andato benissimo, grazie anche alla sofferenza di Mirko che, in ospedale, ha offerto tutto con amore per la serata.

Erano presenti anche quattro vescovi brasiliani, in quei giorni ospiti a Vallo. Al ritorno hanno detto: «Siamo rimasti impressionati: durante il recital era tangibile le presenza di Dio».

Dal 4 al 6 giugno 1999 siamo in una parrocchia della zona di Napoli. Si inaugura un nuovo Centro parrocchiale intitolato a “Maria Orsola”. Per noi un’esperienza indimenticabile.

 

Alcune impressioni

Lucia scrive: «Il musical “Oltre il limite”, presentato dal complesso Maria Orsola, ha operato una evangelizzazione di massa. Ha coinvolto tutti; anche quelli che erano venuti per curiosare alla fine sono stati conquistati. Mi ha colpito molto l’amore che i componenti del complesso mettono nell’aiutarsi reciprocamente».

Una persona di 40 anni presente per caso, ma non praticante, scrive al parroco: «Caro don Salvatore, non sono praticante, non so quanto valga ciò che le dico, ma questa sera mi avete cambiato il cuore».

L’avventura del complesso, dal 1998 ad oggi, ha avvicinato più di 6.000 persone ed ha toccato molte parrocchie del Piemonte, ma anche di altre regioni d’Italia.

Siamo stati anche in Svizzera, invitati dal vescovo di Lugano, durante una serata dedicata ai giovani di quella diocesi.  Mons. Giuseppe Torti ci scrive: «Il vostro passaggio a Lugano è stato non solo una ventata di primavera dello spirito, ma un meraviglioso messaggio di fede, di speranza e di amore. Vi ringrazio di cuore: sento di volervi un gran bene e vorrei abbracciarvi ad uno ad uno».

Anche il Papa ci ha scritto una bellissima frase che ci accompagna sempre: «Vi incoraggio a continuare nel generoso impegno di vivere ogni giorno quell’amore a Dio, alla Chiesa, ai fratelli che costituì l’elemento portante della vita di Maria Orsola».

a cura di Vincenzo Chiarle