Un progetto di ricerca nella psicologia della comunicazione

ispirato dalla spiritualità dell’unità

 

Capacità di affrontare e risolvere i conflitti

di Matthias Bolkart

 

Con questo progetto l’autore descrive sinteticamente un’esperienza di sei anni di ricerca sulla psicologia della comunicazione. È un’esperienza svolta in tutta la Germania nel contesto di un’inchiesta sugli effetti della consulenza matrimoniale.

Il mio compito riguardava un particolare di questa ricerca: sviluppare e applicare un programma di auto-allenamento che influisse sulle capacità della coppia di affrontare i conflitti nel rapporto interpersonale. Nell’impostazione di questo programma, in una fase di brainstorming – tecnica di analisi e ricerca di soluzione di un dato problema attraverso una raccolta di proposte espresse liberamente dai presenti – mi sembravano molto indicativi certi criteri di Chiara Lubich non solo riguardo all’atteggiamento interpersonale, ma anche al modo di fare la ricerca.

Riguardo all’atteggiamento, nei testi della Lubich si trovano indicazioni significative sulla cosiddetta “ora della verità” o correzione fraterna. Alcuni esempi:

– l’obiettivo massimo di qualsiasi azione che influisce sul rapporto non può essere altro che l’unità;

– per raggiungere questo scopo Chiara propone un atteggiamento che sia aperto verso Dio (“dobbiamo fare le cose davanti a Dio”) e aperto  verso il prossimo (“non si può assolutamente turbare la persona che abbiamo davanti, ma bisogna costruirla”);

– con ciò viene proposto anche il modo di attuare questo, cioè con un amore vero e autentico. Infatti, la verità cercata con amore comprende l’umiltà e il volere il bene dell’altro.

Riguardo al modo di fare la ricerca mi pareva di dover tener presenti due indicazioni della Lubich, cioè l’unità: “tutti sono candidati all’unità”; e il “farsi uno”: accogliere pienamente l’altro così come egli è, sia nella sua realtà culturale sia nelle sue potenzialità di contribuire ad una crescita nella fratellanza universale.

Il cammino

Ma come mettere a frutto una tale visione? Mi pareva che la spiritualità insegnata dalla Lubich fosse come un faro che proiettasse luce sul cammino da compiere, aiutando a saper cogliere e valorizzare conoscenze importanti: ciò che c’è nell’altro ed anche ciò che manca. Si è visto che persino i migliori allenamenti in tecniche comunicative possono dare solo risultati parziali. Abbiamo notato che spesso manca un dato oggettivo come quello dell’unità o una fase preparatoria per riuscire ad affrontare un problema nell’atteggiamento giusto, elementi che aiutano a scoprire l’intenzione dell’altro ed i suoi valori.

Per arrivare a risultati concreti si sono  invitate delle persone a ricordarsi quando e dove hanno affrontato un conflitto in modo soddisfacente. Poi si è continuato a chiedere ad ognuna di scoprire nella propria esperienza qualche condizione o qualche passo importante. È risultato interessante che sia persone con molti problemi sia quelle con pochi problemi, sono riuscite a dare contributi qualificati e a riattivare molte potenzialità. Da una cluster-analisi di 6000 risposte sono emersi quattro condizioni ed un percorso di cinque passi.

Le quattro condizioni:

1. voler cooperare;
2. aiutarsi a vicenda;
3. mostrare i veri sentimenti;
4. saper usare “il segnale d’allarme”.

I cinque passi:

1. prepararsi;
2. preparare l’altro;
3. scambiarsi le informazioni;
4. raccogliere le proposte;
5. arrivare a delle conclusioni.

Così pian piano si è messo a punto il programma di auto-allenamento per migliorare la capacità di risolvere i conflitti. La sperimentazione fra le persone sposate ha mostrato una notevole diminuzione di conflitti, disturbi somatici ed affettivi, ed un aumento della gioia nel rapporto matrimoniale.

Questo lavoro di ricerca è stato riconosciuto dal governo e dall’università, come contributo valido ed importante nel contesto della ricerca empirica.

Alcune conclusioni

Spiritualità e scienza possono apparire  come “mondi” completamente diversi, mentre in questo lavoro si è fatto continuamente l’esperienza che ciascuno di questi “mondi” può illuminare e potenziare l’altro. Anzi, vorrei andare oltre e dire che solo in un dialogo continuo si può evitare di sottolineare troppo o la parte spirituale o la parte psicologica nell’affrontare la realtà umana.

Contributi della spiritualità

La spiritualità dell’unità con la sua visione dell’essere umano è risultata in questo progetto come una luce preziosa e qualificata che ha illuminato il lavoro scientifico.

La spiritualità può donare allo scienziato un nuovo atteggiamento, allargare il suo orizzonte e creare lo spazio per nuove idee. Può aiutarlo a trovare nella ricerca e nella scienza gli aspetti essenziali, i veri valori.

Contributi della visione scientifica

La ricerca scientifica, da parte sua, spinge a mettere in pratica, a concretizzare e a sperimentare. Così tante modalità per realizzare la comunicazione e risolvere i conflitti possono essere considerate anche come altrettante modalità per esprimere l’amore. Naturalmente alla fine tocca sempre alla persona fare liberamente le sue scelte concrete.

La ricerca aiuta a verificare scientificamente gli effetti in vari campi della vita umana riguardanti la salute, la psicologia, ecc., e rende possibile un confronto con altri lavori scientifici ed altre vie d’applicazione.

L’effetto “surplus”

In sintesi si può dire che i due “mondi” possono illuminarsi, arricchirsi e fecondarsi a vicenda. E questo avviene in quanto sono al servizio dell’essere umano, mettendo in luce i valori e le preziose capacità di ciascuno e le esperienze comuni. Questo comporta una “nuova psicologia”, che sappia fare da ponte tra il mondo scientifico e la religione.

Esiste inoltre un terzo punto – forse il più interessante: la spiritualità dell’unità in dialogo con la scienza, non solo la illumina ma contribuisce a suscitare tra le persone quella comunione che è indispensabile per realizzare la fratellanza universale. Sia questa spiritualità sia la scienza possono essere considerate perciò come partner in un grande processo di umanizzazione finalizzato a mettere in luce la dignità di ogni essere umano e il suo vero rapporto con Dio.

Matthias Bolkart