La Chiesa nel mondo

 L’Azione Cattolica:
una grande risorsa

Lettera dei vescovi italiani

In occasione dell’XI Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, il Consiglio permanente della Conferenza episcopale ha inviato una lettera, dove si legge che l’Azione Cattolica «rappresenta una grande risorsa per la Chiesa».

In questa luce l’Azione Cattolica è chiamata a «rileggere l’eredità del passato» e a guardare con coraggio a «forme rinnovate per il futuro».

I vescovi invitano inoltre l’A.C. a «misurarsi con l’incredulità, con l’indifferenza, con la ricerca di quanti non si riconoscono esplicitamente o consapevolmente in una prospettiva cristiana, nonché con la diffusa estraneità nei confronti di un cammino ecclesiale».

L’organismo della Conferenza episcopale italiana evidenzia la connotazione popolare dell’Azione cattolica, perciò la sollecita «a dire il Vangelo con le parole semplici della vita quotidiana, per imparare a parlare al cuore di ogni uomo».

In particolare, proseguono i vescovi, rivolti ai soci presenti in oltre 7000 parrocchie italiane, «vi chiediamo di assumere il compito di declinare, in forme diffuse e popolari, il progetto culturale della Chiesa italiana».

L’associazione è chiamata dunque ad «essere coscienza critica della società civile» senza tuttavia «entrare negli spazi propri delle forze politiche, evitando il ricorso a modalità di intervento che comporterebbero lo schierarsi con l’una o l’altra di esse».

Animare il sociale, spiegano i vescovi, significa piuttosto «ricercare forme efficaci di presenza per dare visibilità alla testimonianza cristiana».

Vorremmo, dicono, «che l’Azione Cattolica si rendesse sempre più disponibile al dialogo sui grandi temi della vita e accettasse le sfide lanciate dalla cultura contemporanea».

Per mettere in pratica questi obiettivi, i vescovi invitano l’ A.C. ad adeguare e rinnovare gli itinerari formativi, con attenzione particolare alla catechesi.

Parallelamente, l’associazione è invitata a promuovere il dialogo e la collaborazione con le diverse realtà delle aggregazioni ecclesiali, specialmente con i Nuovi Movimenti sorti in questi anni nella Chiesa.

Una sollecitazione è riservata anche ai vescovi e ai parroci: «Mettere bravi sacerdoti a disposizione dell’A.C. è un investimento per tutta la diocesi», scrive il Consiglio permanente della CEI e poi aggiunge: «ai parroci chiediamo di stimare e di promuovere l’A.C: nessuno ostacoli la nascita o lo sviluppo di gruppi parrocchiali di A.C., anzi li sostenga in un impegno formativo che arricchisce l’intera comunità».

 

Ignazio Ingrao