L’unico fondamento

di Chiara Lubich

 

Offriamo ai nostri lettori questo commento di Chiara Lubich alla frase biblica scelta da un’apposita commissione ecumenica come motto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2005.

 

«Cristo, unico fondamento della Chiesa» (cf 1Cor 3, 11)

Era l’anno 50 quando Paolo arrivò a Corinto, la grande città della Grecia famosa per l’importante porto commerciale e vivace per le sue molteplici correnti di pensiero. Per 18 mesi l’apostolo vi annunciò il Vangelo e pose le basi di una fiorente comunità cristiana. Altri dopo di lui continuarono l’opera di evangelizzazione. Ma i nuovi cristiani rischiavano di attaccarsi alle persone che portavano il messaggio di Cristo, piuttosto che a Cristo stesso. Nascevano così le fazioni: «Io sono di Paolo», dicevano alcuni; e altri, sempre riferendosi all’apostolo preferito: «Io sono di Apollo», oppure: «Io sono di Pietro».

Davanti alla divisione che turbava la comunità, Paolo afferma con forza che i costruttori della Chiesa, paragonata ad un edificio, ad un tempio, possono essere tanti, ma uno solo è il fondamento, la pietra viva: Cristo Gesù.

Soprattutto questo mese, durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, le Chiese e le comunità ecclesiali ricordano insieme che Cristo è l’unico loro fondamento, e che soltanto aderendo a Lui e vivendo l’unico suo Vangelo possono trovare la piena e visibile unità tra di loro.

 

«Cristo, unico fondamento della Chiesa»

Fondare la nostra vita su Cristo significa essere una sola cosa con Lui, pensare come Lui pensa, volere ciò che Lui vuole, vivere come Lui ha vissuto.

Ma come fondarci, radicarci su di Lui? Come diventare una cosa sola con Lui?

Mettendo in pratica il Vangelo.

Gesù è il Verbo, ossia la Parola di Dio che si è incarnata. E se Egli è la Parola che ha assunto la natura umana, noi saremo veri cristiani se saremo uomini e donne che informano tutta la loro vita della Parola di Dio.

Se noi viviamo le sue parole, anzi, se le parole sue ci vivono, sì da fare di noi “Parole vive”, siamo uno con Lui, ci stringiamo a Lui; non vive più l’io o il noi, ma la Parola in tutti. Potremo pensare che vivendo così daremo un contributo perché l’unità tra tutti i cristiani diventi una realtà.

Come il corpo respira per vivere, così l’anima per vivere vive la Parola di Dio.

Uno dei primi frutti è la nascita di Gesù in noi e tra noi. Questo provoca un mutamento di mentalità: inietta nei cuori di tutti, siano essi europei o asiatici o australiani o americani o africani, gli stessi sentimenti di Cristo di fronte alle circostanze, alle singole persone, alla società.

È l’esperienza di uno dei miei primi compagni, Giulio Marchesi, ingegnere in una grande industria, poi direttore di un’altra importante azienda di Roma. Le tante esperienze vissute sul lavoro e in altri campi sociali, lo portarono alla sconfortante constatazione che dappertutto erano scopi egoistici a muovere le persone e che quindi non poteva esserci felicità a questo mondo.

Quando però incontrò un giorno delle persone che vivevano la Parola di vita, tutto in lui e attorno a lui sembrò cambiare. Mettendosi anch’egli a vivere il Vangelo cominciò ad avvertire in cuore un senso di pienezza e di gioia. Scriveva: «Sperimentavo l’universalità delle Parole di vita, scatenavano una vera rivoluzione in me, cambiavano tutti i rapporti con Dio e col prossimo, tutti mi parevano fratelli e sorelle, avevo l’impressione di averli sempre conosciuti. Ho anche sperimentato l’amore di Dio per me: bastava pregarlo. Insomma, la Parola vissuta mi ha fatto libero!».

E tale è rimasto anche quando, negli ultimi anni della vita, fu costretto su una carrozzella.

Sì, la Parola vissuta rende liberi dai condizionamenti umani, infonde gioia, pace, semplicità, pienezza di vita, luce; facendoci aderire a Cristo, ci trasforma a poco a poco in altri Lui.

 

«Cristo, unico fondamento della Chiesa»

Ma c’è una Parola che riassume tutte le altre, è amare: amare Dio e il prossimo. Gesù sintetizza in questa «tutta la Legge e i Profeti».

Il fatto è che ogni Parola, pur essendo espressa in termini umani e diversi, è Parola di Dio; ma siccome Dio è Amore, ogni Parola è carità.

Come vivere allora questo mese? Come stringerci a Cristo «unico fondamento della Chiesa»? Amando come Lui ci ha insegnato.

«Ama e fa’ quello che vuoi» , ha detto sant’Agostino, quasi sintetizzando la norma di vita evangelica, perché amando non sbaglierai, ma adempirai in pieno la volontà di Dio.

Chiara Lubich